Di Francesca Paola Moretti*
Goethe ha scritto: “Il nome di un uomo non è come un mantello che gli sta penzolante e che gli si può strappare o cacciare di dosso, ma una veste perfettamente adatta, o come la pelle cresciutagli che non si può graffiare senza far male anche a lui”.
Beh! Nel caso specifico di Caracalla e Caligola devo dire che a renderli famosi ha contribuito non poco il vestiario e le calzature da loro indossati. E, già, perché se non fosse per una particolare tipologia di mantello e di scarpe da soldato, i due famosi imperatori romani non sarebbero finiti sui libri di storia con i loro soprannomi.
Qual era l’abbigliamento principe dei romani?
L’abito per eccellenza per i cittadini di Roma era la toga. Non a caso Virgilio appellò il popolo romano gens togata. Si ignora il reale aspetto di questo indumento, verosimilmente aveva forma semiellittica con le estremità arrotondate, doveva essere lunga circa cinque metri e larga due.
Dalle testimonianze filmiche e artistiche, la toga veniva indossata facendone cadere un terzo dalla spalla sinistra sul davanti, mentre l’altra parte la si faceva passare dietro le spalle e sotto l’ascella destra, affinché il braccio destro restasse libero nei movimenti. La restante parte del panno si gettava ancora sulla spalla sinistra, e con garbo ci si accertava che il tessuto cadesse in belle pieghe sul davanti fin quasi ai piedi.
La toga non era l’unico capo di abbigliamento che contraddistingueva il cittadino romano. D’altra parte egli doveva pur ripararsi dal freddo degli inverni rigidi, e cosa vi era di meglio di un caldo mantello realizzato in vari modelli? I Romani non avevano che scegliere tra la paenula, un mantello con cappuccio usato durante i viaggi; la lacerna, una sorta di mantellina, fermata con una fibbia sulla spalla destra e che veniva portata in città.
I militari, invece, indossavano un mantello di fattura più pesante: la laena. Infine, la caracalla, un mantello lungo fino ai piedi e che deve la sua popolarità all’imperatore M. Aurelio Antonino, il quale la indossava in ogni avvenimento e fu per questo soprannominato Caracalla.
Calzature romane
Insieme alla toga i cittadini calzavano i calcei, simili a dei stivaletti senza tacco, che non sempre coprivano tutto il piede e si tenevano aderenti alle caviglie mediante lunghe strisce di pelle. Simili ai calcei erano i perones, calzature tipiche della plebe, e le caligae, calzate principalmente dai soldati e rese popolari dall’imperatore Caio Giulio Cesare Germanico, che le indossava in ogni occasione e fu per questo motivo soprannominato Caligola.
Sono stati gli imperatori a rendere notori mantello e stivaletti o viceversa?
Ai posteri l’ardua sentenza!