di Marco Mayer*

A più di una settimana dal voto europeo Matteo Salvini tenta di prendere le distanza da Alternative fur Deutschland con cui ha convissuto in armonia durante i cinque anni della passata legislatura nel gruppo parlamentare “Identità e Democrazia”diretto dal leghista Lamberto Zanni.

Il Professor Roberto Segatori in una intervista a Formiche ha accennato a possibili “adattamenti Politiciopportunistici” e soprattutto al fatto che con questa mossa Salvini stia cercando di evitare un’ulteriore deflagrazione dei voti in particolare riferibili alla base storica leghista del nordest.

Salvini é in imbarazzo perché gli scandali relativi a AFD erano scoppiati da tempo, ma fino ad oggi il leader della Lega aveva evitato di prendere posizione.In Germania su Alternative fur Deutschland sono emersi fatti molti gravi: dalle nostalgie di alcuni dei suoi leader per il nazismo alle relazioni opache con la Russia di Vladimir Putin sino alle più recenti inchieste su possibili infiltrazioni dello spionaggio cinese

Per essere credibili nella prossima sfida presidenziale per l’Eliseo del 2027 per Marine Le Pen e il suo Rassemblement National il divorzio dal AFD era un passaggio necessario.A questo punto per Salvini non c’era altra possibilità che accodarsi alla decisione francese soprattutto per evitare ulteriori complicazioni all’interno della Lega in cui restano inalterati i malumori per la candidatura alle Europee del generale Roberto Vannacci.

Ma sulla presa di distanza di Salvini pesano probabilmente anche i sondaggi in Germania che hanno visto AFD – prima sulla cresta dell’onda – perdere ben sette punti da gennaio ad oggi. E’ difficile pensare questa tendenza al declino possa essere invertita anche se il capolista Maximilian Krah ha annunciato oggi che non parteciperà a future apparizioni legate alla campagna elettorale. Peraltro si é dimesso dalla direzione di Alternative fur Deutschland (AfD), ma allo stato degli atti resta in lizza come candidato alle europee

Il candidato di punta di AfD per le elezioni europee fa un passo indietro dopo la polemica sul nazismo. Tornando in Italia resta l’interrogativo sul perché anche nel caso della AFD la politica si sia dimostrata miope confermando di non avere le capacità e le risorse intellettuali per analizzare, prevedere ed anticipare gli eventi. E’ sempre antipatico ricorrere ad autocitazioni, ma questa volta non posso farne a meno. E’ passato quasi un anno da quando proprio dalle pagine di Formiche ho lanciato l’allarme su Alternative fur Deutschlandl “buco nero nel cuore dell’Europa”
(https://formiche.net/2023/07/afd-europa-mayer/)

Marco Mayer*Nell’arco degli ultimi trenta anni Marco Mayer ha svolto un’ intensa attività in campo internazionale, ricoprendo una molteplicità di ruoli : dalle relazioni commerciali alla promozione del Made in Italy, dalle operazioni civili e militari di pace alle attività di ricostruzione e riconciliazione post/conflitto; dall’emergenza umanitaria alla cooperazione allo sviluppo . Nell’ultimo decennio Marco Mayer, a lungo negli anni Ottanta Assessore alla Cultura della Regione Toscana, ha messo a frutto la sua esperienza sul campo, dedicandosi prevalentemente alla ricerca ed all’insegnamento universitario presso l’Università di Firenze dove insegna “Politica Internazionale” Dal 2003 insegna, inoltre, “Responsibility to Protect” and Post Conflict Management al Master “Human Rights and Genocide Studies” , promosso dall’Università di Siena, Kingston University – Londra , Collegium Civitas – Varsavia, Universität Viadrina – Francoforte. . Dal 2011 partecipa, infine, al programma di ricerca “Global Governance Programme” promosso dal Robert Schuman Centre for Advanced Studies dell’Istituto Universitario Europeo di Fiesole.

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