Domani sera dovrebbe essere la volta buona. A San Lucio del Sannio va in scena la seconda tappa della programmazione estiva dell’edizione 2023/24 di “Riverberi”, la rassegna musicale ideata e diretta da Luca Aquino, che abbraccia diversi comuni del territorio sannita. Dopo il posticipo di 8 giorni a causa del maltempo, è stato riprogrammato il concerto-evento di James Senese JNC e la sua band di otto elementi. L’ingresso all’evento è totalmente gratuito.
Il partenariato della 13esima edizione del festival include, per la prima volta, sei comuni (fino all’ultima volta erano cinque): capofila, esattamente come lo scorso anno, resta Castelpoto. Riverberi si è sdoppiato su due stagioni quest’anno: nella stagione invernale ci sono stati eventi a Sant’Angelo a Cupolo e a San Martino Sannita, per l’estate, dopo quello di San Nazzaro, tocca a San Leucio del Sannio, Castelpoto e Pietraroja. La rassegna è realizzata grazie al contributo della Regione Campania e finanziata con risorse del POC Campania 2014/20 linea strategica “Rigenerazione urbana, politiche per turismo e cultura” destinate alla definizione del “Programma Unitario di Percorsi Turistici di tipo culturale, naturalistico ed enogastronomico di portata nazionale e internazionale”.
Dopo il successo di Eleonora Strino a San Nazzaro venerdì, stasera, nella splendida cornice di Palazzo Zamparelli, il sassofonista James Senese porta a San Leucio, a pochi passi da Benevento, il suo tour “Stiamo cercando il mondo”. L’artista presenterà le 9 tracce del suo21esimo album in occasione del 40esimo anniversario dall’uscita del suo primo lavoro.
Si tratta di un disco che, come da peculiarità di Senese, non è secondo a nessuno quanto a passione e musicalità. I nove brani dell’album sono legati insieme, l’uno con l’altro, da un sotterraneo calore che pervade ogni composizione. Sia che questa sia cantata in italiano, napoletano o inglese oppure sia uno strumentale che per esprimere il proprio sentimento non abbia bisogno del conforto di alcuna parola. Sì, perché il disco è suddiviso in due parti: una cantata (la prima) e una strumentale (la seconda). I brani della seconda parte, in cui è il sax ad ergersi protagonista assoluto e James Senese (che si occupa anche di suonare basso e tastiere) è accompagnato dal solo Fredy Malfi alla batteria, hanno titoli affascinanti come “El Popo”, “Cocobumbubao” e in puro stile Santana – tra virtuosi ci si intende – “Jesus is love”.
Il tema di “Stiamo cercando il mondo” è quello perseguito in tutta la carriera dal nero a metà, alfiere del neapolitan power di qualche tempo fa, ovvero la libertà e la dignità delle persone. Per questo motivo il singolo “Senza libertà” può essere preso a manifesto dell’intero lavoro, come spiegato da Senese “credo sia rappresentativo di questi tempi, con scene che avremmo sperato di non dover più vedere accadere in quello che dovrebbe essere un continente evoluto e in cui la democrazia un concetto ormai acquisito; invece arrivano notizie sconvolgenti da una parte di mondo così vicina a noi che non può lasciarci indifferenti. L’idea di poter trovare una realtà alternativa in cui vivere liberi e in pace le proprie esistenze è una fonte di ispirazione inesauribile per la mia musica”.
“Stiamo cercando il mondo” non è certo un capolavoro epocale, ma è un disco altamente godibile che contiene al suo interno tutti gli ingredienti dell’universo musicale che ha regalato, a buona ragione, fama e rispetto a James Senese. Jazz, blues, accenni di pop latino e sentori di sensibilità africana, il tutto vissuto e filtrato dall’anima unica e speciale che possiedono i figli di Partenope, senza quindi trascendere in inutili esercizi di stile. Una musica per e vicina alla gente. Un consiglio finale: le canzoni dell’album sono destinate inevitabilmente ad aumentare la propria qualità se ascoltate dal vivo, quindi, dovesse capitare, non perdete l’occasione di recarvi a un concerto di James Senese, è sempre un gran bel sentire, a dispetto dei suoi 78 anni.