Di Antonia Francesca *

Nonostante lo spettacolare tramonto della sera precedente che ha infuocato la “Dormiente” facesse presagire bel tempo, l’inaspettata pioggia della notte tra l’1 ed il 2 giugno 2024, dedicata alla creazione dei “quadri” di fiori, non ha fermato la XXIX edizione dell’INFIORATA 2024 di Paduli, ridente borgo del Sannio alle porte di Benevento.


Un tappeto fiorito – lungo 200 metri e largo 5 – ha deliziato la passeggiata domenicale dei visitatori lungo la via principale del borgo.
L’INFIORATA è un evento che dal 2020 è parte del “Patrimonio Culturale Immateriale della Regione Campania” sezione Saperi, che si fregia del logo dell’artista Mimmo Palladino, cittadino di Paduli di fama mondiale.
Nata nel 1993 su iniziativa degli educatori dell’ACR, poi sostenuta dai Gruppi Famiglia ed infine dalle Zelatrici della Sacra Famiglia, è cresciuta nel tempo ed è oggi un’importantissima occasione di valorizzazione del territorio padulese e del suo patrimonio storico, culturale e artistico.


Gruppi di volenterosi ed appassionati infioratori si danno appuntamento ogni anno per realizzare quadri di fiori dando vita ad uno spettacolo di colori e bellezza straordinario.“LE RADICI…..parte seconda” è il tema che ha ispirato i realizzatori dell’Infiorata di quest’anno. Le Radici, quelle da cui tutto nasce e dove tutto ritorna, e tutto spiegano.
Iniziata alle 4.00 del mattino di domenica 2 giugno 2024, alla realizzazione dei quadri hanno partecipato gli abitanti del borgo, senza distinzione di età, divisi per quartieri, associazioni, contrade, e coordinati dalle Zelatrici della Sacra Famiglia.


Sono stati realizzati 20 bellissimi e coloratissimi “quadri”, ognuno dei quali raccontava un pezzetto di storia della vita del borgo attraverso i luoghi, la natura, le persone. Il primo dedicato al logo del maestro Palladino; il secondo la Copertina dell’infiorata “RADICI”; il terzo “L’Ostensorio con le finestre in festa”, come si usava un tempo in occasioni religiose; il quarto “l’ingresso Villa del Palazzo Ducale”, il quinto “Cernitore del grano”, e poi ancora la” Piazzetta Sant’Antuono”, “Le fornaie e Fornace antica”, “La Madonnina del Soccorso”, l’Antica Macina dell’Olio, ed altre meravigliose rappresentazioni di vita e storia del paese.


Tutto il “tappeto fiorito” è stato una delizia per gli occhi ed il cuore dei visitatori, ma un quadro in particolare, intitolato “Il Ciabattino Zì Peppe O’ Sacrestano”, ha colpito la mia attenzione. Non solo per la bellezza dei colori e la perfezione del quadro, ma per la toccante storia che raccontava: il ciabattino Zì Peppe era una persona del Paese, amatissimo da tutti, storico sacrestano dell’Abbazia dal 1958 al 2018, chiamato affettuosamente Zi Peppe Scudiero. Un uomo mite e obbediente, puntuale e tenace che ha vissuto il suo servizio come una vocazione.

Un’istituzione, mi ha raccontato una gentilissima ed emozionata infioratrice, venuto a mancare solo qualche mese addietro, il 5 marzo 2024. Il quadro, un omaggio doveroso e sentito alla sua memoria, trasmetteva tutto l’amore della gente per Zì Peppe, tanto da desiderare di renderlo immortale in un quadro di fiori, con cui l’intera comunità ha voluto ringraziarlo e salutarlo.

All’interno del Palazzo Ducale è allestita la mostra fotografica permanente dell’Infiorata, sempre fruibile per chi lo desidera.Il “bello” dell’INFIORATA, oltre all’esplosione di colori ed alla bellezza delle realizzazioni, è la percezione netta di quei valori semplici e forti, solo apparentemente persi, sostituiti dalla ‘frenesia’ della tecnologia, dal virtuale a tutti i costi, che riemergono con forza non appena gliene offriamo l’occasione. Come l’appartenenza alle nostre RADICI, quelle radici da cui la vita spesso ci allontana, ma a cui torniamo sempre, perché sono parte di noi, della nostra storia, senza le quali non saremmo ciò che siamo.

E quest’anno l’INFIORATA di Paduli sale alla ribalta nazionale: il 28 giugno il sindaco e i rappresentanti della comunità di Paduli saranno in piazza San Pietro a Roma per realizzare un quadro in vista della candidatura Unesco delle infiorate italiane.
Non ci resta che augurare all’INFIORATA di Paduli il nostro più grande “in bocca al lupo”.

Antonella Francesca*

 

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