Non con un certo disappunto apprendiamo l’intervento del sindaco del Comune di Benevento rispetto alla pronuncia di insindacabilità decisa dal Giudice del Lavoro del Tribunale di Benevento. Un intervento scomposto, fuori luogo e offensivo della organizzazione sindacale. Secondo il sindaco Mastella, già parlamentare e ministro della Repubblica Italiana, la CGIL sarebbe una “parte molto ideologizzata”. Ebbene tale affermazione merita il presente intervento e, probabilmente, in mancanza di una rettifica anche di una mobilitazione democratica rispetto una visione, questa si “ideologica”, di un rappresentante delle istituzioni che ha ricoperto ruoli apicali nello stato, nel governo e ora nella città capoluogo.
Evidentemente, il clima elettorale collegato alle calde temperature del periodo ha offuscato i pensieri del nostro sindaco che ha assunto una posizione, anche questa “ideologica”, rispetto chi – nell’esercizio delle proprie funzioni – ha chiesto semplicemente il rispetto delle regole.
Non possiamo esimerci, però, da evidenziare che purtroppo questo “modello culturale” alla “marchese del Grillo” è stato sonoramente bocciato dalla magistratura.
Confondere la richiesta di rispetto delle regole con una critica ideologica sottintende un modo confuso di leggere la realtà. Infati non di ideologia si tratta ma, in questa faccenda, si parla del rispetto delle norme e dei contratti.
Il fatto, come definito giudizialmente, è che un dirigente del Comune di Benevento (Gennaro Santamaria) nella sua qualità di datore di lavoro ha sottratto alle relazioni sindacali decine di atti ponendo un comportamento che non è limitato ad un singolo fatto ma a più episodi di tipo antisindacale. L’amministrazione Mastella, in pochi mesi, è stata capace di violare tutti gli istituti contrattuali previsti dal contratto in materia di relazioni sindacali (informative, disamine congiunte, confronto e contrattazione). Con atti gestionali il dirigente del settore del personale, in mancanza dell’obbligo di legge della costituzione del fondo salario accessorio 2024, ha provveduto a liquidare compensi solo ad una parte limitata del personale. Lo stesso dirigente in violazione di contratto ha sottratto alla contrattazione integrativa – che spetta a tutti i sindacati e alle RSU – la ripartizione dei fondi. In violazione di norma ha continuato a pagare con istituti contrattuali riferiti alla produttività compensi aggiuntivi al personale in diretta collaborazione del sindaco.
Un giudice e non la Cgil ha confermato che vi è stata violazione delle norme, illegittimità degli atti adottati ed ha annullato gli stessi ammonendo il Comune a non porre in essere ulteriori azioni di tipo antisindacale.
In un paese civile il capo della amministrazione avrebbe dovuto scusarsi con la nostra organizzazione, avrebbe dovuto allontanare il dirigente resosi responsabile di tali violazioni e convocare le parti sociali per avviare una nuova stagione sindacale tesa al riconoscimento del salario accessorio ai lavoratori e per migliorare i servizi che debbono essere erogati ai cittadini.
Ma in questo territorio, nella nostra città, questo non succede e chi esercita il proprio ruolo con gli strumenti democratici riservati dalla legge è tacciato di essere antagonista, fazioso, ideologizzato.
Fa specie, poi, che le altre sigle sindacali invece di dare solidarietà alla CGIL che ha esercitato le prerogative che appartengono al contratto che a livello nazionale anche loro (se non ricordiamo male) hanno firmato provvedono a rendere una sviolinata al datore pubblico che – a dir loro – avrebbe come un padre generoso accolto tutte le (loro) istanze. Peccato che il Comune ancora non liquida il salario accessorio 2023, non ha convocato i sindacati per discutere dei regolamenti propedeutici alle progressioni di carriera dei lavoratori, non ha provveduto ad avviare – come il CCNL prevede – la stagione contrattuale 2024, non ha provveduto con il PIAO 2024 a dare risposte concrete al fabbisogno di alucni settori strategici come la Polizia Municipale o i servizi mautentivi e tecnici, mortifica con importi ridicoli lo stanziamento dello straordinario di alcuni uffici, mortifica le tante professionalità che al comune quotidianamente garantiscono i servizi.
Noi stiamo aspettando di essere convocati per poter esercitare le prerogative sindacali che il contratto e la norma ci consegnano e con il precipuo fine di migliorare le condizioni di lavoro del personale tutto, le retribuzioni e i servizi che il Comune eroga.
Se tutto questo vuol dire essere “ideologizzati” allora lo siamo.