Intervista di Daniela Piesco Direttore Responsabile dell’ Eco del Sannio 

La posizione del Movimento Cinque Stelle è netta: difesa del territorio e dell’ambiente. Tale principio è sancito dall’art 37 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea che parla di tutela del territorio e del miglioramento della sua qualità integrato dalle politiche di tutti gli Stati membri in ottemperanza al principio di sviluppo sostenibile. Purtroppo in Basilicata questo articolo rimane solo sulla carta .In realtà il grave problema dell’inquinamento( non solo della Basilicata, ma anche in Campania , com’è noto,con la Terra dei Fuochi, in Puglia con l’ILVA e con gli effetti dell’ex Enichem, in Calabria per la costruzione della discarica più grande d’Europa, in Molise per le estrazioni di petrolio) trova le radici non solo nelle politiche locali, ma soprattutto nelle politiche europee.

Ne parliamo con Piernicola Pedicini candidato alle europee con Pace, terra, dignità, lista pacifista promossa da Michele Santoro con altre forze di sinistra

Piernicola Pedicini è originario di Foglianise, in provincia di Benevento, laureato in Fisica teorica e specializzato in Fisica medica presso l’Università “Federico II”, dove ha svolto il ruolo di ricercatore in Fisica delle alte energie e nel settore della manutenzione e della salvaguardia del patrimonio nazionale artistico e architettonico

Nel 2007 si sposta a Rionero in Vulture, provincia di Potenza, per lavorare all’Ospedale Oncologico Regionale, ove assume il ruolo di esperto in fisica medica presso l’U.O. di Radioterapia del Dipartimento di Medicina Nucleare, anche di radioprotezione dei lavoratori e della popolazione, di Fisica ambientale e di Radiobiologia.

Nel 2021 aderisce al Movimento 24 Agosto – Equità Territoriale, fondato da Pino Aprile. L’11 dicembre 2022 viene eletto segretario del partito durante il congresso tenutosi a Napoli, sostenuto dalla mozione S.U.D. (Sviluppo Uguaglianza e Diritti).

L’ intervista

Domanda di routine: può sintetizzarci il progetto politico della sua lista?

La politica di coesione europea riguarda direttamente il Sud e, nel Sud, la Basilicata.Dobbiamo lavorare per un vincolo Territoriale delle risorse europee.Quello che spetta al Sud deve essere speso bene e al Sud.
Le decisioni che riguardano l’abbandono delle fonti fossili, che arricchiscono i ricchi e impoveriscono i lucani, si prendono in Europa.
Andare a votare chi porta avanti queste battaglie è nell’interesse dei lucani.
La centralità del Sud nel mediterraneo, rappresenta una grande occasione di sviluppo per la Basilicata, per il Sud e per l’Europa tutta.
Ma bisogna eleggere persone che portano questo valore aggiunto per riuscirci.
In Europa si prendono decisioni che riguardano il destino delle nostre terre e il futuro dei nostri figli.Sarebbe un errore davvero madornale quello di non andare a votare, si farebbe solo il favore a chi ha sfruttato la Basilicata e ha svuotato il Sud…soprattutto dei nostri ragazzi che sono stati costretti ad andare via.

In che modo i lucani si daranno da da fare per avere una voce lì a Bruxelles o meglio Quale Lucania presenterà all’Europa?

La Lucania continua, purtroppo, ad avere molti problemi e non riesce ad uscire dalle emergenze che da decenni la attanagliano. Anzi, con il governo regionale di centrodestra, riconfermato un mese fa, la situazione è peggiorata.Come eurodeputato d’opposizione ho tenuto l’attenzione alta sui grandi problemi della regione denunciando gli errori e le inadempienze di chi l’amministra per informare i cittadini e per fare proposte alternative partendo dal programma del Met.
Mi sono occupato di spopolamento, sanità, lavoro, povertà, petrolio, acqua, inquinamento, che sono le grandi questioni aperte e irrisolte della regione che porterò nuovamente a Bruxelles e che, anche attraverso interrogazioni parlamentari, incontri mirati, petizioni, comunicati informativi, saranno al centro delle mie attività.Ritengo che per queste ragioni, sia i lucani che i cittadini di tutto il Sud possano contare sul mio impegno e quindi sulla mia voce nei palazzi di Bruxelles. Quindi, posso dire che durante i miei incontri nei comuni lucani e attraverso i tanti contatti diretti e le tante segnalazioni e sollecitazioni che ho ricevuto in questi anni, ho avuto la conferma che i lucani sosterranno la mia rielezione e la lista Pace Terra Dignità

È notorio che le lobbies, quando scoprono che in Europa c’è una regione che può essere sfruttata, non puntano sulla green economy o sullo sviluppo di energie alternative, ma puntano sull’energia fossile che deprime l’economia e inquina l’ambiente… Ecco come crede che si possa contrastare una simile politica?

Ho scritto qualche giorno fa in un comunicato che in Basilicata è vietato parlare delle devastanti estrazioni petrolifere che da oltre venti anni vengono fatte in Val d’Agri e nell’area Sauro-Camastra. L’argomento è tabù e nessuno si occupa delle ricadute negative del più grande giacimento su terraferma d’Europa. Non si discute del rinnovo delle concessioni che sono in contrasto con gli obiettivi di decarbonizzazione dell’Ue, non si affrontano i danni all’ambiente e alla salute della popolazione. Non si parla dei processi in corso Petrolgate 2 e 3 per disastro ambientale in corso al Tribunale di Potenza. Inoltre, cosa ancora più grave, non si parla della Valutazione di impatto sanitario delle estrazioni petrolifere dove si certifica che nell’area del Centro Olio di Viggiano ci si ammala di più e si muore di più. Eppoi, c’è la questione dell’acqua inquinata della diga del Pertusillo.
Insomma, il tema prioritario della Basilicata viene ignorato da tutte le forze politiche e solo noi continuiamo da anni ad occuparcene. Per contrastare tutto ciò, i lucani devono votarci e fare battaglie insieme a noi, utilizzando tutti gli strumenti, anche del Parlamento europeo, per arrivare al blocco delle estrazioni e preservare la salute pubblica e il patrimonio paesaggistico, acquifero, agricolo e turistico della regione.
Purtroppo le royalties petrolifere che arrivano ogni anno alla Basilicata (150-200 milioni di euro) spingono i politici lucani governativi e collusi a far finta di nulla e ad accettare tutto in silenzio.

Come nel mezzogiorno il PNRR promuove l’inclusione giovanile?E in particolare come fermare in Basilicata la disoccupazione e la fuga dei giovani ?

Il Pnrr lo gestisce il governo nazionale di centrodestra, le proposte progettuali per la Basilicata sono state presentate dalla Regione che è anche di centrodestra e dai Comuni. Noi facciamo opposizione. Noi controlliamo, denunciamo se ci sono inadempienze o non vengono rispettate le procedure previste dall’Unione europea e facciamo proposte che proviamo a far accogliere da chi amministra.
In alcuni casi abbiamo riferimenti nei consigli regionali e nei consigli comunali. Al Comune di Potenza dove si voterà l’8 e il 9 giugno abbiamo un candidato del Met in una lista civica progressista.
Tuttavia, le proposte del Met sul tema disoccupazione e giovani sono valide dappertutto, in tutte le regioni del Sud, compresa la Basilicata.
Il nostro programma propone l’attuazione di politiche di coesione ed inclusione, che prestino attenzione particolare alle regioni svantaggiate e periferiche, per combattere il precariato, la disoccupazione giovanile e la fuga dei cervelli. Vogliamo promuovere iniziative per rafforzare le economie locali e regionali nell’ambito delle peculiarità produttive della Basilicata. Creando un ambiente di successo nelle singole realtà regionali che incoraggi i giovani a riportare nelle loro comunità le competenze acquisite all’estero e una società in cui abbiano pieno accesso alla protezione e ai diritti sociali.
I giovani non partono se oltre ad avere un lavoro sicuro e qualificante hanno pure una qualità della vita in linea con le altre realtà europee e quindi ci devono essere interventi pubblici per implementare le strutture ricreative, sportive, culturali e artistiche.
Poi, i giovani non accettano più la logica della raccomandazione e dell’amico dell’amico al quale dai il voto e ti trova il posto di lavoro. Quindi, ci vogliono concorsi pubblici seri, aperti a tutti e senza ingerenze politiche, affinché vengano premiati i curriculum migliori e le competenze professionali.

Come convincere i lucani a portare la loro voce in Europa?

L’ho già detto prima, i lucani e i cittadini di tutto il Sud stanno dimostrando una grande attenzione sui temi della pace e sulle battaglie del Movimento Equità Territoriale che porto avanti io come candidato e come segretario nazionale del Met. La mia prima elezione come eurodeputato avvenne nel 2014 con il M5S, poi fui riconfermato con un grande aumento di preferenze nel 2019, ora siamo al 2024. In questi dieci anni di attività, gli elettori che mi hanno votato hanno verificato il lavoro che ho fatto e come mi sono posto sul piano politico rispetto agli impegni programmatici che avevo preso e in relazione al mio credo che è legato all’area politica ambientalista e progressista. Tutti sanno che su di me possono contare e non li deluderò mai, perchè al primo posto metto la coerenza e il rispetto degli impegni presi nell’ambito delle battaglie per salvaguardare la Basilicata, il Sud e l’Italia partendo dalle fasce deboli, dai bisogni collettivi, dalla tutela dell’ambiente e dei diritti sociali. Quindi, posso dire che durante i miei incontri nei comuni lucani e attraverso i tanti contatti diretti e le tante segnalazioni e sollecitazioni che ho ricevuto in questi anni, ho avuto la conferma che i lucani sosterranno la mia rielezione e la lista Pace Terra Dignità.

Questa campagna elettorale è diversa dalle altre perché si vota col metodo proporzionale e ognuno andrà per se.
Crede che si saranno sfide personali o sfide sui problemi?

Il dibattito politico in Italia praticamente non esiste. Oggi siamo sull’orlo di una terza guerra mondiale, il presidente francese Macron dice che dobbiamo inviare i nostri militari a combattere contro la Russia, il presidente polacco Tusk fa alzare in volo i suoi caccia, il segretario generale della NATO Stoltemberg dice che bisogna colpire il territorio russo con i nostri missili…e in Italia si parla dello scontro Meloni-De Luca.È l’informazione pubblica che alimenta l’interesse per le sfide personali per non parlare dei temi perché vogliono il silenzio delle persone.
Si va dritti verso la guerra in un clima sostanzialmente disteso e questo serve alla guerra.Si va dritti alla catastrofe ambientale in un clima tranquillo e sereno.
Si va dritti alla catastrofe umanitaria della frisi migratoria mentre sono parla del nulla in Italia.
Le sfide personali volute dalla pessima informazione italiana, sono lo strumento per non parlare dei temi che affliggono il mondo e che richiedono la consapevolezza delle persone per essere risolti.
Non se ne parla perché in fondo non si vogliono risolvere quei problemi!

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