Di Raffaele Romano
Alcune settimane fa avevo ricordato storicamente che dal 1958 al 2024 in Europa hanno sempre governato democristiani, socialisti e liberali e che fino al 1994, annus horribilis, l’Italia coi rispettivi DC, PSI/PSDI e PLI/PRI c’era stata dentro gestendo e partecipando a tutte le decisioni.
Dal 1994 gli italiani, suggestionati dalle tendenze dei discendenti diretti delle nefaste ideologie del XX secolo che tanti milioni di morti avevano causato e con la fattiva collaborazione di media e finanza interni, decisero di affidare a loro il governo del Paese unico caso al mondo. Allo stesso tempo decisero la cancellazione di queste tre ideologie politiche che affondano la loro ragion d’essere nelle elaborazioni delle filosofie politiche dell’800.
La cancellazione di democristiani, socialisti e liberali avvenne solo in Italia nel resto d’Europa non avvenne e nemmeno lontanamente ci pensarono, tant’è vero che ancora oggi sono ancora lì.
Un grande giornalista del passato Antonio Lubrano poneva, davanti ai problemi, la fatidica frase: la domanda sorge spontanea siamo noi in Italia da 30 anni l’avanguardia di nuove filosofie politiche oppure ci siamo autoesclusi dal contesto mondiale?
La risposta è una sola: siamo usciti dai binari e hanno fatto cercare un’isola che non c’è e tutto questo ha causato e causerà danni tali che ci hanno già escluso dal contesto delle nazioni che pesano e che contano qualcosa, siamo un rimorchio in tutti i sensi ed in tutti i campi.
Anche gli elettori italiani se ne sono avveduti anche se in modo ancora incosciente. Lo si legge dalla partecipazione al voto degli elettori che con la storica presenza di DC, PSI e PLI/PRI: nel 1987 votarono l’88,60%, nel 1992 l’87,07% ed oggi appena il 49,69%. Sotto il 50% siamo al giro di boa che ci ha portato nel baratro.
Eppure i media stanotte e stamattina non fanno altro che enfatizzare le dichiarazioni di vittoria da parte di tutti/e con l’inesauribile “maratonaMentana” nella quale si arrovella e si scervella nel cercare un senso sui risultati elettorali che non c’è.
Alle Signore che gioiscono dei loro splendidi risultati con Giorgia al 28,92% e la Elly al 24,98% ricorderò, molto sommessamente, che nel 2019 la Lega era al 34,30% e, addirittura, nel 2014 il PD era al 40,81%, poi si è visto quanto senza significato fossero questi apparenti successi. Il problema sul quale tutti questi soggetti che non si possono definire ovviamente partiti dovrebbero riflettere è quello legato al fatto che, ormai, solo un italiano su due va a votare per cui prendere il 28,92% del 49,69% vuol dire che ti ha votato appena il 15% degli aventi diritto o sbaglio?
Comunque, a prescindere dalle italiche contorsioni, il risultato in Europa vede il Partito Popolare con 184 seggi, il Partito Socialista con 139 seggi e il Partito Liberale con 80 seggi per un totale di ben 403 seggi sui 720 in totale, quindi una maggioranza assoluta a Bruxelles da cui deriverà il nuovo governo, la Commissione UE. Purtroppo, come in tutti gli ultimi 30 anni, noi non abbiamo nessuno dentro questi tre partiti dove, volente o nolente, si decide quasi tutto.
Meditate gente meditate.