Milano, 10 giu. (Adnkronos) – Una borsa prodotta da un opificio cinese alla committente Dior per un costo di 53 euro veniva rivenduta al dettaglio a 2.600 euro. E’ uno dei dettagli che emerge nel provvedimento del tribunale di Milano che ha portato all’amministrazione giudiziaria di Manufactures Dior srl, società produttrice di borse e pelletteria di alta moda, che ha come socio unico Christian Dior Italia srl, in un’inchiesta sullo sfruttamento nel mondo del lavoro.

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