(Adnkronos) – La scelta dei giudici arriva ‘a bruciapelo’: pochi secondi prima di chiudere l’udienza iniziata con l’interrogatorio dell’imputato e finita con i consulenti della famiglia della vittima – gli psichiatri Diana Galletta e Salvatore De Feo – i quali hanno sostenuto che “Non c’è nessuna traccia di disturbo” nella personalità dell’ex barman. Nessuno dei consulenti (difesa e parte civile) hanno sondato il tema della capacità di intendere e volere al momento dei fatti, cosa che invece dovrà stabilire la perizia.
E suonano quasi ‘stonale’ le considerazioni della psichiatra Galletta: “c’è una tendenza a psichiatrizzare i comportamenti, soprattutto quando un delitto è efferato. Tra le esperienze umane non patologiche vi sono anche le reazione legate alle emozioni, alle passioni, alla vendetta, all’invidia che non hanno nulla a che vedere” con la salute mentale. È “la banalità del male”.