Roma, 11 giu (Adnkronos) – “Un leader che ha schiuso le porte sui principali capitoli della modernità”. Gianni Cuperlo ha ricordato in aula alla Camera Enrico Berlinguer. “Aveva una sola strategia, avvicinare il partito alla responsabilità del governo nazionale del Paese. E’ stato il leader che più si è avvicinato a quel traguardo”, ha spiega il deputato del Pd, che ha raccolto un lungo applauso e la standing ovation del gruppo dem al termine del suo intervento.
“Ha avuto la forza di dettare una agenda che tutti i partiti e tutti i movimenti, anche quelli presenti in questa aula oggi, avrebbero coltivato nel dopo -ha detto tra l’altro Cuperlo-. Era l’utopia di una mente straordinaria? No, fu altro. Una politica non concentrata solo sulla conquista del potere” e “con un senso, che la politica deve cercare. Cosa che non sempre ci ha visto all’altezza”.
“A un certo punto fu messo in minoranza dalla Direzione del partito, per onestà va detto. Ma se perse il consenso di una parte della classe dirigente del partito conquistò l’affetto del popolo”, ha proseguito Cuperlo ricordando la vignetta di Fortebraccio sulla prima pagina dell’Unità su Berlinguer (“E’ stato un uomo politico”) e la celebre intervista a Mixer: “Noi venuti dopo possiamo dire solo grazie”.