Roma, 12 giu. (Adnkronos Salute) – “Come chirurghi non chiediamo la depenalizzazione della colpa medica, ma chiediamo la salvaguardia del medico nei rispetti della colpa nel diritto penale che ha dei limiti fondamentali. La colpa medica è l’aspetto fondamentale della cosiddetta responsabilità professionale che, nel nostro Paese è salvaguardata da un paio di leggi degli ultimi 12 anni e che voleva prendere in considerazione gli aspetti determinanti del tema della colpa medica”. Lo ha detto il presidente emerito del Collegio Italiano dei Chirurghi Filippo La Torre all’Adnkronos Salute in occasione del convegno ‘La colpa medica, le linee guida e il ruolo delle società scientifiche’ promosso oggi a Roma dal CIC con il patrocinio dell’Università degli Studi Roma Tor Vergata.
“Purtroppo, la colpa medica, non è mai stata definita come tale – continua La Torre – La colpa medica, infatti, esiste in tutto il mondo, ma da un punto di vista penale, oggi, è perseguita esclusivamente in Italia. Fino a qualche anno fa era perseguita in un altro paio di paesi del mondo, il Messico e la Polonia, ma questi due Paesi si sono dotati di una legge che ha salvaguardato gli operatori sanitari, mentre invece in Italia questo non è ancora successo”.
Attualmente, “il ministro della Giustizia Nordio ha istituito una commissione proprio per comprendere gli aspetti di questa colpa medica – sottolinea La Torre – Nella nostra Costituzione non è possibile dissociare la responsabilità penale del medico perché anche altri professionisti, in altri campi, hanno responsabilità penali. Noi chiediamo che questo venga ristretto esclusivamente alla responsabilità penale qualora questa sia stata fatta di pura volontà, altrimenti si rischia di definire il medico come un assassino fino a dimostrazione contraria” conclude.