Milano, 13 giu. (Adnkronos) – Giovanni Toti potrebbe ritornare a rivestire l’incarico di presidente della Regione Liguria dopo l’arresto per corruzione scattato il 7 maggio scorso. E’ attesa per domani, salvo sorprese, la decisione della gip di Genova Paola Faggioni chiamata a decidere sull’istanza del difensore, l’avvocato Stefano Savi, che ha chiesto la revoca dei domiciliari che il governatore sta trascorrendo nella sua casa di Ameglia (La Spezia), richiesta a cui si sarebbe opposta la procura.
Toti ha resistito ai tanti che gli chiedevano le dimissioni, ha incassato la fiducia del consiglio regionale e ha atteso le elezioni europee – indicate dal giudice come una delle esigenze per i domiciliari – sebbene non candidato, ma ora ritiene che non sussistano più i presupposti delle esigenze cautelari. Per la difesa non c’è il rischio di reiterazione del reato considerato “le recenti audizioni di indagati e persone informate sui fatti” e lo stesso governatore ligure ha esposto la sua versione in un interrogatorio, davanti ai magistrati, durato otto ore. Eppure se tornasse a fare il governatore potrebbe, agli occhi dei magistrati di Genova, inquinare le prove o reiterare il reato.
Rischi esclusi entrambi, invece, dal difensore. Un parere negativo, spiega Savi, significherebbe che “il ritorno in carica del presidente verrebbe considerato ex ante come elemento determinante per la previsione di nuovi reati e per l’inquinamento probatorio. Cioè si tradurrebbe in una sospensione dall’incarico, trasformandolo di fatto in decadenza già nella fase delle indagini, cosa non prevista dalla legge”. Ora toccherà al giudice trovare quella sintesi “del giusto equilibrio costituzionale tra tutela del processo, tutela della volontà popolare e necessità amministrative della Regione” invocata da Toti nella sua istanza.

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