Roma, 14 giu. (Adnkronos) – La bottiglia da stappare che tutti si aspettavano, alla fine non c’era. Ma al terzo piano del Nazareno oggi si è festeggiato comunque. Elly Schlein ha riunito i neo eletti in Europa, la nuova delegazione dem che sarà la più numerosa di tutto il gruppo socialista. Arrivano i campioni delle preferenze. Da Stefano Bonaccini a ‘mister 500mila’ Antonio Decaro. E poi Dario Nardella e Matteo Ricci, Giorgio Gori, Nicola Zingaretti, Cecilia Strada, Lucia Annunziata e Marco Tarquinio. Si rivedranno tutti martedì a Strasburgo per una prima riunione.
Si festeggia il 24%. “Risultato straordinario”, dice Schlein tra gli applausi. “Abbiamo ridotto la distanza da Fdi. Stiamo arrivando”, incalza la segretaria ripetendo quello che è ormai diventato lo slogan Pd del dopo europee. Un risultato, osserva davanti agli eletti, che “ci consegna anche un ruolo determinante sui prossimi equilibri europei. I numeri e la composizione della nostra delegazione ci chiamano alla responsabilità, ma ci danno anche forza”.
“Per questo -annuncia- gestirò personalmente il negoziato, essendo molto chiara sulle condizioni che la nostra delegazione porrà per la composizione dei prossimi organismi europei”. In questa fase prima fase dei negoziati, osserva Ricci, “è giusto che sia la segretaria a gestire”. Anche perché i ruoli organizzativi interni, a partire dal futuro capodelegazione, verranno decisi in un secondo momento dopo gli assetti generali. E poi Schlein, ricordano i suoi, da ex eurodeputata conosce bene le dinamiche a livello comunitario. “Mi sembra sia la cosa più naturale”, chiosa Nardella.
Schlein ha fornito anche indicazioni di merito alla delegazione europea: andare avanti battendo “sui nostri temi. Lo faremo in Italia, facciamolo anche in Europa. Dobbiamo inchiodare il governo Meloni sulla questione sociale, con la legge Schlein, la raccolta firme sul salario minimo. Dobbiamo continuare così, siamo il perno della costruzione dell’alternativa alle destre. Non abbiamo mai messo veti e non intendiamo accettarne”, il senso dell’intervento della segretaria che martedì sarà in piazza contro autonomia e premierato per la prima volta con le opposizioni.
Decaro che delle divisioni nel centrosinistra è stato testimone diretto quando Giuseppe Conte fece saltare le primarie per il comune di Bari, la mette così: “Ora andiamo uniti ai ballottaggi, come ci si era impegnati a fare. Spero che superate le europee si cercherà di valorizzare quelle cose che ci tengono insieme e che ora la coalizione progressista diventi una vera coalizione anche perché pure queste elezioni hanno dimostrato che il centrodestra non è maggioranza nel Paese”.
Nella riunione c’è stato anche un passaggio sulla preoccupazione per i risultati dell’estrema destra in Francia e non solo. “Tinte fosche”. I dem possono comunque rallegrarsi del risultato nostrano. “Cresciamo in termini di voti mentre Fdi scende”. Si è parlato anche del G7 e del caso sull’aborto, parola scomparsa dal documento G7. Non una sorpresa per Cecilia Strada: “Mi auguro ricompaia nel testo finale. Se non ci sarà, saremo arrabbiati ma non sorpresi perché questo è un governo che i diritti li toglie”.

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