Roma, 15 giu. (Adnkronos) – “Il mondo ha bisogno di pace, stabilità, progresso e l’Unione europea è chiamata a dare risposte concrete alle aspirazioni di quei popoli che guardano al più imponente progetto di cooperazione concepito sulle macerie del secondo conflitto mondiale”. A maggior ragione considerando che, di fronte alla “terribile guerra provocata dall’aggressione russa all’Ucraina, ben diversa sarebbe la condizione” dei Paesi “che confinano con quella guerra se non fossero saldamente parte dell’Unione”. E sostenendo l’indipendenza dell’Ucraina si difendono “principi generali di convivenza fra le nazioni, sui quali poggia, dal secondo dopoguerra in poi, la libertà, la sicurezza, la prosperità dei nostri popoli nonché lo sviluppo e il ruolo crescente di quelli che allora erano, loro malgrado, spettatori della storia”. È in questa cornice che si inquadrano le visite che da lunedì a mercoledì prossimi vedranno impegnato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in Moldova e Romania.
Sarà la prima volta di un Capo di Stato italiano nell’ex Repubblica sovietica situata tra i Carpazi orientali e il fiume Dniester, confinante con l’Ucraina, e comprendente la regione russofona della Transnistria, elemento, quest’ultimo che, unitamente alle continue infiltrazioni russe sul piano della disinformazione, la pone in una posizione particolarmente delicata rispetto al conflitto ucraino.
Ragioni che, come appunto sottolineato in varie occasioni dal Presidente Mattarella, spingono ad accelerare il processo di adesione all’Ue (che ha già varato un programma di sostegni per la Moldova), dopo il via libera del Consiglio europeo all’apertura dei negoziati.
Importante, in questo senso, sarà il referendum previsto per il prossimo 20 ottobre in occasione delle elezioni presidenziali, per verificare quale sia il livello di gradimento dei cittadini rispetto all’ipotesi di ingresso nell’Unione. Una consultazione che, anche alla luce dei sondaggi favorevoli, punta a dare un forte ancoraggio alla scelta europeista rispetto all’alternarsi di diverse maggioranze governative che potrebbe delinearsi in futuro.
Mattarella giungerà a Chisinau, capitale della Moldova, lunedì pomeriggio e in serata assisterà ad un concerto della Filarmonica nazionale. Martedì mattina, alle 10 ora locale, i colloqui con la Presidente Maia Sandu, seguiti dalla conferenza stampa congiunta. Quindi la visita al Parlamento e l’incontro con il presidente, Igor Grosu; la colazione offerta dalla presidente Sandu e l’incontro con una rappresentanza della comunità italiana.
Il Capo dello Stato partirà quindi alla volta di Bucarest, per la visita in Romania, un’occasione di commiato per il Presidente rumeno Klaus Iohannis giunto alla conclusione del mandato. I colloqui, individuali e poi tra le due delegazioni, sono in programma nella mattinata di mercoledì, alle 10.30, ora locale, seguiti anche qui dalla conferenza stampa congiunta, mentre la sera prima Mattarella incontrerà i nostri connazionali.
In agenda un giro d’orizzonte sugli ottimi rapporti che intercorrono tra i due Paesi dal punto di vista politico, economico, culturale e anche sociale, considerando la numerosa comunità rumena che vive in Italia e il contributo che offre soprattutto sul piano dell’assistenza.
Dopo la colazione offerta dal Presidente Iohannis, nel pomeriggio Mattarella sarà al Museo nazionale d’arte della Romania dove parteciperà all’inaugurazione della mostra dedicata a Ileana Sonnabend e visiterà la collezione permanente del Museo.
In programma successivamente i colloqui con i vertici del Parlamento rumeno e poi con il Primo ministro, Marcel Ciolacu. Quindi in serata il rientro in Italia.