Di Riccardo Guglielmi

Papa Francesco al G7: Intelligenza Artificiale per il Bene Comune – Il Papa ha esortato i leader mondiali a usare l’IA in modo responsabile, etico e inclusivo, sottolineando l’importanza della supervisione umana nelle decisioni critiche

Il 13 giugno 2024, Papa Francesco ha fatto la storia partecipando al G7 a Borgo Egnazia, in Puglia, diventando il primo Pontefice a prendere parte a un summit dei “Grandi della Terra”. Nel suo discorso, il Santo Padre ha affrontato il tema dell’intelligenza artificiale (IA), evidenziando il suo potenziale creativo e la necessità di un uso responsabile.

Papa Francesco ha descritto l’intelligenza artificiale come uno strumento “affascinante e tremendo”, capace di migliorare la vita delle persone ma anche di generare rischi se utilizzata in modo irresponsabile. Ha esortato i leader del G7 a collaborare per garantire che l’IA sia impiegata per il bene comune, evitando usi egoistici o dannosi.

Il Papa ha sottolineato l’importanza della supervisione umana nelle decisioni critiche, affermando che una macchina non dovrebbe mai avere il potere decisionale di vita o di morte. Questo potere appartiene all’uomo, che deve sempre essere guidato da principi etici e morali.

Il bene comune, secondo Papa Francesco, non ha interessi particolari né scopi egoistici o dannosi; è puro altruismo. Lo sviluppo dell’IA deve avvenire in modo trasparente e responsabile, coinvolgendo esperti di etica, filosofia e teologia per definire linee guida chiare sul suo utilizzo. Questo approccio aiuterà a prevenire usi impropri o dannosi.

Un altro aspetto cruciale del discorso di Francesco è l’inclusione e l’accessibilità per tutti. L’IA dovrebbe essere progettata per essere accessibile e inclusiva, senza discriminare o marginalizzare determinate categorie di persone. Ciò richiede un approccio attento alle disuguaglianze sociali

In conclusione, Papa Francesco ha invitato i Grandi della Terra a garantire che il potenziale creativo dell’intelligenza artificiale sia finalizzato al bene comune e che sia utilizzata con responsabilità, inclusione e accessibilità. L’uomo, non la macchina, deve rimanere il centro decisionale, affiancato dall’etica e dai principi morali

 

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