Di Raffaele Romano
Ci sono trasmissioni televisive nelle quali madrine e padrini di eccezione sciorinano cose insulse e piene di complimenti misti ad ammiccamenti senza pudore quando parlano in quei salotti delle nostre Tv dei regnanti europei. Vale, indistintamente, per tutti dal Principe Alberto II figlio di Ranieri III a Carlo III dei Windsor senza dimenticare il re d’Olanda Willem-Alexander ecc. Quello che emerge è l’approccio monarchico ed affascinato verso i regnanti citati dimenticando, forse, che viviamo in una Repubblica.
Lo scorso 24 maggio Angelo Mincuzzi di Radio 24 l’emittente di Confindustria, non dai compagni ancora innamorati del comunismo, ha fatto un servizio dal titolo “Montecarlo i segreti del Concierge” in cui fa in mezzora una fotografia reale e senza filtri del Principato.
Senza ombra di dubbio Monaco ha uno Sky line incantevole ed è indubbiamente il palcoscenico del Jet Set internazionale. Mincuzzi ci informa che vi sono, ufficialmente, 38.000 residenti in soli 0,43676 km² per cui facendo una semplice divisione il giorno che fossero tutti a casa si avrebbe una densità di 87.000 abitanti per km quadrato.
Domanda chi può vivere a Monaco? Solo molto ricchi che possono permettersi di compare appartamenti a poco più di 100.000 euro al metro quadro. A chi deposita, trasferendovi la propria residenza, milioni di euro, dollari, cripto valute o quant’altro vengono offerte due servizi sconosciuti nel bel Paese: cortesia fiscale e sicurezza attraverso un controllo del territorio totalmente ignoto dalle nostre parti.
Allora il nostro giornalista investigatore si presenta alla Concierge del complesso dove vivrebbe Jannik Sinner, il famoso tennista alto atesino, e all’addetto chiede dello sportivo.
Prima di continuare nel racconto, però, è opportuno sapere cosa fanno i responsabili dei Concierge condominiali a Montecarlo. Sono contemporaneamente controllori, persone di fiducia, confidenti, receptionist, assistenti, capo squadra, punto di tutte le informazioni oltre a seguire la manutenzione, la comunicazione e la gestione di ogni tipo di emergenze.
La risposta dell’addetto alla Concierge è che, in quel momento, il tennista non c’è, sottolineando con rara maestria “in quel momento”.
Un’altra importante funzione il nostro Mincuzzi la scopre appena allontanatosi dall’addetto alla Concierge di Sinner: un rapporto diretto con la polizia monegasca. Arrivano subito due poliziotti in moto a sirene spiegate, lo fermano e gli chiedono documenti e tesserini di giornalisti e gli dicono che, per scrivere articoli sul principato di Monaco, si deve chiedere preventivamente l’autorizzazione al Centre de Presse del Governo (sic!) in 22 Bd Princesse Charlotte e che, inoltre, è proibito chiedere informazioni sugli abitanti del condominio.
Quando si dice libertà di stampa!
In estrema sintesi si può definire il principato un Paradiso fiscale che protegge e, spesso, coccola coloro che vi si trasferiscono. Il Principato di Monaco attualmente è in una situazione ibrida, applica alcune politiche dell’Ue attraverso la relazione speciale che ha con la Francia: ed è membro di fatto di Schengen, mentre è a pieno titolo parte del territorio doganale dell’Unione.
Sarebbe opportuno conoscere dai nuovi eletti al Parlamento europeo quali sono in tutti i dettagli quali sono gli “accordi in essere” tra UE e Principato e quali sono in cantiere ma, prima di ogni cosa, eliminare il Paradiso fiscale. A Sinner chiederei di rientrare in Italia e, piccolo suggerimento, farsi pagare al netto come già fanno i calciatori che scaricano sulle società i robusti oneri fiscali.