Palermo, 6 lug. (Adnkronos) – “Un decreto bluff. A fronte della esplosiva situazione delle carceri italiane, dove ormai i suicidi, i tentativi di suicidio e gli atti di autolesionismo sono all’ordine del giorno e dove tutta la pesantezza della situazione carceraria si scarica in uno scontro fra il detenuto e l’agente di Polizia Penitenziaria, il governo ancora una volta fa grandi annunci che non avranno nessun effetto migliorativo né per i detenuti né per la Polizia Penitenziaria”. Così, Pino apprendi, garante per i detenuti a Palermo. “Brindano alle 1.000 assunzioni di poliziotti, 500 nel 2025 e 500 nel 2026, che non riusciranno nemmeno a coprire le unità che andranno in pensione- dice – Una risposta decente si poteva quantificare in un aumento dell’organico in 2 anni di 5000 unita’. Sulla formazione degli stessi , la risposta è il manganello e la difesa personale e la costituzione di un nucleo antirivolta”. “Ma il problema Polizia Penitenziaria è solo uno dei problemi. Nessun investimento è previsto sulle figure professionali dei psicologi, degli assistenti sociali, degli educatori, dei mediatori culturali- denuncia Apprendi – Sulla sanità silenzio, sulle strutture alternative al carcere silenzio, sulla formazione silenzio, sul lavoro silenzio. Basta! Un sindacato della Polizia ha detto che c’è atmosfera di carcere sudamericano, se lo avessimo detto noi saremmo stati additati come degli incendiari. Bisogna dare ascolto a chi nel carcere ci vive e ascolta anche nell’intimità. Non possiamo far finta di nulla. 52 suicidi , il doppio dello scorso anno fra i detenuti e 5 suicidi fra gli agenti della Polizia Penitenziaria. Andiamo incontro all’estate e il caldo , in carcere è insopportabile quanto il freddo. Non staremo a guardare. Proponiamo un sit in con una maratona oratoria davanti al tribunale di Palermo”.