Di Emanuele Carlo Ostuni

IL Papa ha scomunicato l’Arcivescovo Mons.Carlo Maria Vigano’.
La notizia è rimbalzata su tutti i quotidiani e la domanda nasce spontanea al giorno d’oggi siamo in odore di scomunica…?La risposta è SI ma per capire questo dobbiamo conoscere cos’è questa ESTREMA sentenza proclamata dal Santo Uffizio per la dottrina della Fede.
IL termine scomunica presente anche nella Chiesa evangelica e ortodossa,in ebraico (herem) deriva dal Vangelo a Giovanni e Matteo significa legare e sciogliere,indica la facoltà secondo il diritto canonico 1331 – 1364 – 1398 di espellere un fedele colpevole di reati gravi contro la Chiesa e/o la moralità e/o contro il Pontefice.
Durante il medioevo questo CONDANNA era percepita in tutta la sua gravità al punto che per esempio che l’imperatore Enrico IV (1050 – 1106) dovette andare in penitenza innanzi al castello di Matilde di Canossa dall’allora Papa Gregorio VII per ottenere il perdono aspettando tre giorni sotto la neve per riprendersi la fedeltà dei propri principi e sudditi.
Lo stesso Vittorio Emanuele I°all’epoca del Regno d’Italia fu scomunicato dal Papa a seguito della presa di Porta Pia successivamente in punto di morte perdonato a cui furono concesso i sacramenti di per se vietati agli scomunicati.
Mons.Vigano’si è macchiato del reato più grave verso la l’autorità romana ossia di SCISMA per intenderci precedenti storici,Enrico VIII la Chiesa anglicana,Lutero e tutte le chiese protestanti,Mons.Lefevre,L’arcivescovo Milingo e altri hanno commesso lo stesso reato senza mai fare retromarcia.
Fra questi reati anche l’aborto o chi procura ciò e per come sta andando il mondo la domanda nasce spontanea siamo tutti scomunicati…?Se pensiamo che gli atti contro la moralità sono passibili in automatico di scomunica che non deve essere sempre recapitata formalmente ma puo’venire automaticamente come lo fu all’epoca per quelli che aderirono al PCI salvo successivamente specificare che sarebbe stata ridimensionata a patto che non si uscisse dalla comunità cristiana.
Esistono tre classi di scomunica,semplice,sentenza o declaratoria o condannatoria e vitandi.
Personalmente ritengo giusta la scomunica latae sententiae in riferimento all’atteggiamento fortemente accusatorio di un alto prelato che non riconosce l’autorità del Pontefice chiunque esso sia in quanto al pari di un Presidente della Repubblica o Presidente del Consiglio nel momento in cui è stato eletto dobbiamo riconoscerlo tale senza nulla togliere al dissenso o alla critica ma l’atteggiamento scismatico in un momento storico e morale così DIFFICILE per la società allo sfascio non aiuta ma lede sempre più quei pochi valori rimasti.
Oggi forse la scomunica non fa più paura come una volta al punto che chi decide di uscire dalla Chiesa non riconoscendone l’autorità puo’richiedere gli venga recapitata una lettera che ufficializza la propria volontà di scisma personale.
Rimane un fatto nella vità non si è incinta solo un pò o Cristiani o niente…?

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