Di Rossella Matrangolo

Galeotto fu il virus.
Come ho scritto nella premessa al libro “spesso nella vita, da un’esperienza fatta, possono nascere nuove ispirazioni e solo vivendo e continuando a fantasticare ti accorgi dove un’idea ti sta conducendo e tu… ti lasci condurre. Durante il lockdown se da un lato la pandemia ci isolava in spazi piuttosto angusti, dall’altro ci spalancava nuovi sentieri dell’immaginazione svelandoci angoli della nostra vita interiore rimasti impolverati che quel tempo nuovo e prolungato ci consentiva di rispolverare e recuperare.”

Sono una docente di lingue straniere e insegno inglese all’Iti Lucarelli di Benevento da 27 anni. La mia seconda famiglia ormai. Come tante mie colleghe e colleghi ho trascorso giorni e anche notti “pandemiche” a lavorare per imparare ad usare le nuove tecnologie in tempi strettissimi. Nelle mie dure battaglie con la famigerata DAD ad un certo punto mi sono chiesta se quelle piattaforme digitali potessero diventare opportunità per accompagnare gli studenti in un tempo nuovo e anomalo…

Era la fine del 2020 ed era da poco partita l’esperienza di una mega chat di 250 persone in cui, inizialmente un pò per gioco, mi ero fatta coinvolgere. Li’ avevo ritrovato amici cari con cui avevo condiviso significative esperienze giovanili e tra questi Alberto Barlocci che vive in Sudamerica da circa 40 anni. Ora è in Cile, docente universitario di Diritto ed Etica, giornalista e d esperto di politica internazionale. E soprattutto napoletano.

Chi meglio di lui poteva raccontarci qualcosa sulle fake news? In quei giorni il consumo di notizie sui social cresceva stando di più in casa e mi sembrava urgente aiutare gli studenti ad approcciare in maniera critica le notizie che si affollavano mentre loro si muovevano con difficoltà tra piattaforme didattiche, smartphone e nuove ricette che molti si erano lanciati a sperimentare in cucina, assaliti da un delirio gastronomico non sempre amico della linea.

Pensai allora di chiedere ad Alberto di inventarci qualcosa per far compagnia ai ragazzi in quei giorni surreali. La Dirigente Maria Gabriella Fedele mi diede fiducia. L’idea, che appariva nuova, fu salutata con curiosità dalle docenti dell’area umanistica.

A febbraio 2021 Alberto Barlocci si collegò dal Cile e conversò con 160 studenti e venti docenti dell’Iti Lucarelli proponendoci interessanti spunti di riflessione sul ruolo dei mass media e sulle fake news e coinvolgendo tutti in maniera frizzante.

A settembre, tornando in presenza, sollecitati da una collega, ci lanciammo nel mondo della cittadinanza attiva con i suoi temi sensibili. La scuola faceva intercultura.Qualcuno si chiederà: ma cosa c’entra l’inglese con la cittadinanza attiva? Proprio da poco il Ministero, con la legge n.92 /2019, aveva suggerito di approcciare i temi sensibili dell’Educazione Civica in maniera trasversale abbracciando tutte le discipline. Si apriva quindi uno scenario nuovo nel panorama didattico e metodologico e la nostra idea si rivelava alquanto geniale.Così nacquero sette conversazioni nelle quali Barlocci con il suo linguaggio chiaro ed efficace ha guidato docenti e studenti su tematiche di ampio respiro, invitando a interrogarci più che a cercare risposte. E poi naturalmente si approfondiva in classe.

Come in un viaggio, partendo dalla crisi afgana dell’agosto 2021, passando per la globalizzazione, i cambiamenti climatici e la sostenibilità, siamo approdati “sull’Altro lato della luna”, ossia l’Economia civile scoprendo una dimensione più umana dell’economia e della vita sociale.Alla fine del ciclo di conversazioni, Graziella Sorgente e Daniela Collarile, colleghe di Diritto e di Economia e fantastiche compagne di avventura, mi proposero una trascrizione delle sette conversazioni da far confluire in un sussidio didattico, che accompagnasse gli studenti in una riflessione critica sui temi della cittadinanza attiva.

ll progetto editoriale sembrava ambizioso ma la Dirigente ci sostenne ancora una volta diventando nostra complice in questa esperienza speciale.
Il poeta spagnolo Antonio Machado menzionato da Barlocci nel libro dice:“Viandante non c’è il percorso , il percorso si fa camminando.” Anche per noi era cosi. Da cosa nasceva cosa …
E da questo viaggio nella condizione umana è nato il libro: “Riscoprire il fuoco”. Conversazioni su alcune questioni etiche: una lettura del mondo attuale con i suoi problemi nella prospettiva della fraternità. Uscito a giugno 2023, finanziato generosamente dalla scuola e offerto in omaggio alle quinte del nostro istituto. Anche la casa editrice Realtà Sannita ha creduto in questo progetto e ha investito nella pubblicazione di numerose copie per divulgarlo.

Successivamente siamo stati invitati a presentare il libro all’Università del Sannio, poi in Umbria. A febbraio “Riscoprire il fuoco”, grazie a Daniela Collarile, è approdato alla casa circondariale di Capodimonte diventando strumento di dialogo con un gruppo di persone che stanno effettuando in quella sede il loro percorso di riabilitazione. In ottobre saremo a Genova ospiti di un festival musicale che ha per tema il fuoco. Diverse persone sono state attirate dal titolo, incuriosite da questo fuoco che l’autore chiama gratuità, una forza che c’è in ciascuno di noi. Fuoco che puo’ essere riacceso ogni volta che qualcuno chiama, perche’ ha soltanto bisogno di essere compreso, riconosciuto e amato.

 

 

 

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