Editoriale di Daniela Piesco, direttore responsabile 

Premesso che la fotografia di Trump con il volto insanguinato, il pugno alzato e la bandiera americana sullo sfondo è già un’immagine simbolo e sarà l’icona dei prossimi mesi,gli spari contro di lui al comizio a Butler, in Pennsylvania , sono la conferma che gli Usa hanno nel loro dna una predisposizione alla violenza politica che non riescono a cancellare nonostante la millantata democrazia esportata oltre confine .

Il gesto condannato immediatamente e senza esitazione da ogni parte politica e non solo ha evocato un ritorno del periodo 1963-1981, segnato all’inizio dall’omicidio di John Fitzgerald Kennedy a Dallas e alla fine dal ferimento di Ronald Reagan a Washington (messo in atto da uno squilibrato non per motivi ideologici). Nel mezzo una serie di violenze politiche che scossero gli Stati Uniti.

Dal punto di vista della corsa alla Casa Bianca, le analisi a caldo inducono a pensare che Trump possa avere, comprensibilmente, una forte spinta nel consenso popolare immediato .

Dal punto di vista strettamente politico, il frangente diventa comunque senza precedenti.

Sull’attentato di sabato, negli Stati Uniti, a Donald Trump, ferito durante un comizio politico a Butler, in Pennsylvania, l’agenzia governativa Fbi sta ancora indagando per comprendere le motivazioni dell’attentatore ed eventuali errori che hanno condizionato il sistema di sicurezza dell’evento.

Gli spari hanno ucciso un uomo di 50 anni che ha fatto scudo a sua moglie e a suo figlio e hanno ferito gravemente altri due spettatori, oltre ad aver colpito all’orecchio Donald Trump. Tutto questo prima che l’ attentatore fosse a sua volta colpito a morte.

Nel vuoto di informazioni sull’attentato a Donald Trump hanno proliferato teorie infondate e bufale di ogni genere che danneggiano solamente la corretta informazione e quei pochi giornalisti che ancora la sanno fare .

Ma una cosa bisogna dirla : Trump ha dimostrato agilità nonostante i 78 anni , prontezza di spirito , capacità comunicativa , fierezza e una certa dose di calcolata follia , tutte doti che giuste o sbagliate che siano l’ elettore medio cerca nel candidato presidente .

Tutte qualità che a giudicare dall’ ultimo dibattito televisivo mancano ad un acciaccato Joe Biden .

In politica i contenuti contano ma la forma spesso vale più di tanta sostanza e Trump in questi tragici frammenti ha segnato un solco quasi inimmaginabile tra lui e il povero Joe che cade da solo sulla scala dell’ aereo .

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