Roma, 17 lug. (Adnkronos) – “IL TEMPO È GALANTUOMO – Puntata n.1. In Sicilia la Vicepresidente dell’Assemblea regionale di Forza Italia ha presentato un disegno di legge per introdurre… il Reddito di cittadinanza regionale! Avete letto bene. Il partito del ministro Tajani ammette in sostanza che è stato un errore smantellare il RdC, una misura che per l’lstat ha permesso a quasi 2 milioni di persone di uscire dalla povertà assoluta. Meglio tardi che mai. Farebbero bene a chiedere scusa per le scelte fatte, per le menzogne dette e per una campagna diffamatoria a reti unificate contro gli italiani in difficoltà”. Lo scrive su Facebook il leader del M5S, Giuseppe Conte.
“’Per colpa del Reddito non si trovano i lavoratori stagionali’, dicevano. Poi scopriamo dall’Inps che il numero degli stagionali è quasi raddoppiato fra il 2018 e il 2022 – incalza l’ex premier -. ‘Sono tutti divanisti scansafatiche’: invece il Ministero del Lavoro scrive nero su bianco che 258mila individui nel 2020, 314mila nel 2021 e 297mila nel 2022 hanno avviato un nuovo rapporto di lavoro mentre percepivano il RdC. Solo nel 2022, quasi mezzo milione di cittadini l’ha preso per integrare degli stipendi indecenti”.
“In verità, un governo serio avrebbe continuato a lavorare per migliorare il Reddito – a partire dalla cronica inefficienza delle nostre politiche attive del lavoro, gestite perlopiù dalle Regioni, guarda caso governate in massa dai partiti che compongono l’attuale maggioranza di governo. Invece il Governo ha scelto la via dei tagli con l’accetta, che ancora oggi lasciano fuori dall’Assegno di inclusione decine di migliaia di famiglie con minori, anziani e persone con disabilità – accusa Conte -. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: record storico di poveri assoluti in Italia nel 2023, 5,7 milioni. Complimenti! Meloni e i suoi ministri si occupino seriamente di chi è rimasto indietro e vuole ritrovare la propria strada e mantenere integra la propria dignità. Perché è giusto, perché è un dovere”, conclude il presidente pentastellato.