Di Raffaele Romano 

Il mestiere dello storico è abbastanza semplice perché mi attengo, come mi hanno insegnato i miei professori universitari , De Felice, De Rosa e Malgeri, ai “documenti” omettendo le mie opinioni e, soprattutto, i pregiudizi che ci accompagnano quotidianamente.

Da un trentennio in qua si fa poca Storia e molta Narrazione, dove la seconda tende ad omettere e/o piegare i documenti ed i fatti alle proprie convenienze in cui gruppi industriali, bancari, assicurativi e finanziari attraverso i “media”, tutti nessuno escluso fanno “tradurre” le realtà storiche alle loro convenienze tattiche e, il più delle volte, strategiche.

In questi giorni piovono critiche ed accuse all’Europa nel suo complesso alcune anche condivisibili ma la stragrande maggioranza di esse legate a logiche di tifo quasi esclusivamente calcistico. Vorrei far conoscere agli italici nazionalisti di questo opaco periodo quello che, molto probabilmente, non hanno mai saputo sulla nascita della Repubblica italiana.

La Repubblica nacque con la “resa incondizionata” agli anglo americani che d’improvviso, audaci italici voltagabbana onnipresenti in tutte le epoche storiche della penisola, definirono dall’oggi al domani “alleati”.

Questa importante parola ci fu giustamente negata e cancellata dal comandante in capo Dwight David Eisenhower che rifiutò questo maldestro tentativo di Badoglio.

Solo successivamente fummo portati al rango di “cobelligeranti” e diventammo “alleati” solamente il 4 aprile del 1949 a Washington quando entrammo nella NATO.

Un altro elemento che gli improvvisati storici accusatori di questo o quel fatto tacciono sulla nuova Repubblica italiana è quello che avvenne il 10 febbraio del 1947 a Parigi per sottoscrivere gli adempimenti attuativi della guerra persa da noi persa da cui discendevano gli obblighi accettati con la resa incondizionata.

Uno degli articoli tenuto segreto, non il solo, fu l’articolo 16 che testualmente così recita:

L’Italia non incriminerà né molesterà i cittadini italiani, particolarmente i componenti delle Forze Armate, per il solo fatto di aver espresso simpatia per la causa delle Potenze Alleate e Associate o di aver svolto azione a favore della causa stessa durante il periodo compreso tra il 10 giugno 1940 e la data di entrata in vigore del presente Trattato”.

Era “il libera tutti” per salvare i molti vertici militari italiani che avevano agito da agenti doppi con la Gran Bretagna e gli Stati Uniti che aggiunto alla “amnistia di Togliatti” fu un provvedimento di estinzione delle pene con decreto presidenziale del 22 giugno 1946, n. 4 che, in sostanza, condonò tutti i responsabili delle applicazioni delle leggi fasciste.

Queste verità storiche potranno creare stupore, rabbia o quant’altro ma servono ad essere divulgate e conosciute .

Purtroppo, per quella minoranza di storici che lo fa si alzano barriere insuperabili perché deve continuare la “NARRAZIONE”.

 

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