Di Rossella Matrangolo 

Intervista a Maria Silvia Dotta, referente territoriale del movimento internazionale “Giovani per un mondo unito”.

Ciao Maria Silvia, facciamo un salto sul “pianeta giovani”. I giovani oggi: problema, risorsa, sfida? Guidaci tu in questo viaggio…

Il “pianeta giovani” è sempre stato oggetto di studio, di attenzione, di cura da parte delle generazioni che li hanno preceduti. Guardati con ammirazione, con speranza, con fiducia e tante volte anche con un po’ di critica e di velati rimproveri.
Nell’attualità che viviamo i giovani sperimentano forse più di tutti il senso di precarietà, di smarrimento, di mancanza di orizzonti, di paure e reagiscono come sanno o come possono.
Li definiamo con tanti slogan, con tante sigle; li assimiliamo alla generazione dei social, alla generazione che vive rapporti virtuali, che si accontenta di brevi storie su Instagram o di infiniti aperitivi con gli amici forse per ingannare speranze disattese o dolori a cui non sanno dare un significato.

Secondo te i giovani di oggi credono ancora in qualcosa?

Al di là di quello che le statistiche ci presentano e nonostante le grandi sfide che vivono, ci sono ancora per fortuna giovani che guardano avanti, che sanno sognare ma anche sporcarsi le mani, che sanno a guardare oltre sè stessi.
Lo dimostrano le centinaia di giovani che accorrono ai grandi eventi ecclesiali (giornate della gioventù) e civili (come non pensare agli studenti di Pisa?), che manifestano e lottano per il disarmo o contro il gioco d’azzardo, che si prodigano negli aiuti concreti in seguito a catastrofi naturali, che vivono quotidianamente un silenzioso ma concreto volontariato su tanti fronti, che semplicemente si spendono con fatica e con determinazione in anni di studi – spesso accompagnati da lavoretti per sostenerne le spese – per affrontare un futuro di cui sentirsi veramente protagonisti.

So che il Genfest è un appuntamento importante per i giovani del Movimento in tutto il mondo. Un’esplosione di gioia e di vitalità che si accompagna ad una forte presa di coscienza delle urgenze e delle sfide di oggi. Nel 1980 e poi nel 1985 e 1990 c’ero anche io. Come non ricordare quell’entusiasmo…

Sí, il Genfest è, tra le altre, un’esperienza che testimonia la vitalità e la freschezza sempre nuova dei giovani. Un appuntamento ormai decennale a cui persone da tutto il mondo danno vita in diverse località dei vari continenti.
Sono giovani delle più varie nazionalità, delle più diverse culture, delle più varie convinzioni che si riconoscono però in un sogno, in un progetto: concorrere a realizzare con tanti un mondo diverso, un mondo più unito, un mondo più fraterno, un mondo in pace.
Giovani che, alimentati in vario modo dall’esperienza del Movimento dei Focolari, condividono in un clima di festa esperienze, attività, progetti, passi… per darsi reciprocamente coraggio e speranza in questo impegno condiviso.

Qual è il titolo del Genfest 2024?

Il titolo del Genfest del 2024 è Insieme per prendersi cura. Si sta svolgendo in Brasile, per la prima volta in America Latina, con giovani provenienti da tutto il mondo, anche dall’Italia e anche dalla nostra regione.
Ma non è l’unico evento: come tasselli di un unico grande mosaico se ne svolgono – e se ne svolgeranno a breve – varie decine in tutti i continenti; tra questi il più vicino a noi sarà quello che si svolgerà a Lamezia Terme dal 26 al 30 luglio prossimi e che vedrà coinvolti in prima persona giovani di tutte le regioni del sud Italia e della Sardegna, con presenze anche da altri territori.
Sarà l’occasione di ritrovarsi, di gioire insieme, di lavorare insieme in attività sociali e workshop di approfondimento su tematiche di cittadinanza attiva.
Il secondo giorno, domenica 28, si sposteranno tutti sulla costa Ionica, a Steccato di Cutro, per riflettere e celebrare quanto quella terra ci ricorda a proposito dei migranti che affrontano il rischio di una traversata e spesso trovano la morte.

Grazie, Maria Silvia. Restiamo curiosi in attesa di notizie da questa sezione del “pianeta giovani” che lancia segnali di ottimismo. Ci racconta per fortuna che il pianeta è sempre popolato da una fantastica specie che ha solo il desiderio di entrare più in sintonia con noi adulti. E noi abbiamo sempre tanto da imparare da loro. Alla prossima allora!

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