Corte di Cassazione, gli strumenti elettronici sono fuori legge se l’apparecchio non è a norma .

Di Daniela Piesco Direttore Responsabile 

Fermo restando che le multe per eccesso di velocità rilevate dagli autovelox non sono valide se l’apparecchio non è stato omologato, c’è una novità da non sottovalutare, che è giunta direttamente dalla Corte di Cassazione e che non ha ancora occupato le prime pagine dei giornali, ma è senza dubbio destinata a far discutere: i giudici, infatti, hanno ufficialmente sdoganato i tutor invisibili.
Come sappiamo la Corte di Cassazione aveva recentemente ribadito che le multe per eccesso di velocità rilevate dagli strumenti elettronici non erano valide se l’apparecchio non era stato omologato.

Questa pronuncia della Corte di Cassazione aveva aperto alla possibilità di presentare ricorso per numerosi automobilisti, anche se l’annullamento della multa non era chiaramente automatico. In realtà, diverse altre casistiche potrebbero rendere possibile l’annullamento di una multa per eccesso di velocità come la mancanza, dopo averla richiesta, della prova fotografica.
Oggi la Corte di Cassazione ribalta un principio finora dato per scontato: quello riguardante la distinzione tra tutor e altri sistemi per il controllo elettronico della velocità in strada. Grazie alla nuova decisione dei giudici, infatti, tramite la cartellonistica stradale non sarà più necessario specificare se si tratti di dispositivi in grado di rilevare la velocità media o quella istantanea.

In pratica l’automobilista potrebbe incorrere in sanzioni perché, credendo di trovarsi di fronte ad un autovelox e non ad un sistema tutor, si determina a rallentare alla vista del cartello, aumentando nuovamente la velocità subito dopo. Successivamente, ci si potrebbe poi trovare di fronte ad un secondo cartello, quello che indica l’uscita dal tratto in cui viene rilevata la velocità: solo in quel momento ci si renderebbe conto di essere stati misurati dal sistema tutor e non dall’autovelox istantaneo.

L’automobilista, insomma, non saprà più se si troverà di fronte ad una rilevazione della velocità istantanea o media. Ci si ritroverà, semplicemente, di fronte ad un cartello che indica il controllo elettronico della velocità, senza ulteriori indicazioni in merito.

Ciò potrebbe creare incertezza negli automobilisti, costretti a tenere sempre sotto controllo il tachimetro per cercare di rimanere sempre nei limiti prescritti. Secondo la Corte di Cassazione, questa interpretazione è dovuta al fatto che nessuna norma impone alla segnaletica di indicare la tipologia di dispositivo installata.

Basta, quindi, un unico cartello per qualsiasi apparecchio: con buona pace degli automobilisti, che già al termine dell’estate potrebbero trovarsi alle prese con le multe dovute ai tutor invisibili.

 

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