Di Daniele Piro 

In un mondo sempre più computerizzato era ovvio che anche lo sport si adeguasse alla modernità del cambiamento, affiancando la tecnologia alle gesta umane.E’ successo col Var o con la gol line technology nel calcio, con l’occhio di falco nel tennis, i replay immediati nel volley, nel basket o nel rugby, le ruote lenticolari o i telai iperleggeri nel ciclismo, per arrivare finanche agli sport cosiddetti minori, anch’essi succubi delle novità legate alla modernizzazione ed agli sviluppi scientifici in campo sportivo.

Ma c’è chi con tranquillità ed anche un pizzico di strafottenza rimane ancorato alla semplicità ed ai rituali di un tempo, fregandosene altamente di adeguarsi. E’ il caso del 51enne turco Yusuf Dikeç, che è stato protagonista di una prestazione quantomeno insolita alle Olimpiadi di Parigi 2024.

Mentre gli altri partecipanti della finale della pistola ad aria da 10 metri, indossavano tutti gli aggeggi tecnologici ormai corredo standard della loro disciplina, Yusuf si è presentato alla gara senza utilizzare nessuna protezione, né lenti speciali bicolori, né i cuffioni per proteggersi dai rumori esterni o pantaloni appositi.

Meccanico di un piccolo garage di Instanbul, a metà tra un uomo assolutamente normale con l’aspetto di uno che sta andando a fare la spesa o a prendere un caffè al bar ed un killer di un film di Quentin Tarantino, Dikec è andato in pedana con i suoi classicissimi occhiali da vista, una magliettina da bancarella di Porta Portese e, particolare non di poco conto, con la mano in tasca (!) ha semplicemente impugnato la sua pistola e grazie alla sua ottima mira pari a quella di Clint Eastwood nei film di Sergio Leone, ha trascinato la Turchia nella vittoria della medaglia d’argento per la categoria della pistola 10 m misti (ha infatti condiviso la medaglia con la connazionale Sevval Ilayda Tarhan).

Ma non è finita qui! Lo sconcerto assoluto e l’incredulità fra gli altri i tiratori professionisti si è avuta quando gli stessi si sono visti chiedere dal turco se ci fosse nei paraggi una zona fumatori dove poter consumare una sigaretta fra una serie di tiro e l’altro “Si presenta, spara un proiettile quasi perfetto e poi chiede se c’è una zona fumatori nelle vicinanze e se ne va”.

Con la mano in tasca, entrambi gli occhi aperti, un atteggiamento quasi disinteressato ed un’incredibile naturalezza dei gesti, Yusuf è il nuovo eroe olimpico di cui non sapevamo di avere bisogno. Mancava solo la sigaretta in bocca per evocare la mitica canzone “’O Sarracino” quando recita “….ca sigaretta ‘mmocca , a mano dind’ a sacca e se ne va smargiasso pe tutta a città “, o per rivivere le gesta del compianto Pino D’Angio’ che si presentava sul palco fumando.

La particolarità finale è che sul profilo del sito officiale olimpico, compare la sua foto con la frase “il successo non si ottiene con le mani in tasca”; un vero e proprio paradosso se si pensa che con la mano in tasca e la sua posa imperturbabile il nostro beniamino ha sbaragliato la concorrenza avversaria.

Spara che ti passa, ma fallo con strafottenza e nonchalanche, anche se non ti vorrei mai come il vicino della porta accanto.

Scugnizzo69

 

 

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