Questa mattina nella Chiesa Madre di Paduli si sono svolti i funerali della piccola GIORGIA, una splendida bimba di quasi 4 chili nata alla clinica Malzoni di Avellino, officiati dal parroco d Don Enrico a cui si è unito il parroco di San Giorgio La Molara. Perché questa tragedia ha travolto le due comunità di Paduli e San Giorgio La Molara, di cui i genitori sono figli.

Dopo le operazioni peritali svoltesi sul piccolo corpicino al Moscati di Avellino, su disposizione dalla Procura di Avellino, in seguito alla denuncia dei genitori per accertare le cause del decesso, la piccola salma, dopo un breve saluto davanti alla casa dei genitori, è arrivata in Chiesa per l’ultimo saluto.

Nata alla 41° settimana dopo una gravidanza senza alcun intoppo, nella assolata mattinata del 30 luglio presso la clinica Malzoni, con un parto a dir poco travagliato, Giorgia, dopo solo sei ore di vita, è volata in Cielo, lasciando attoniti genitori, nonni, zii, e tutti coloro che aspettavano il suo imminente arrivo con la gioia nel cuore che, in un attimo, si è trasformata in lacerante dolore.
Un fiume di persone ad accoglierLa, in uno alla Sua mamma ed al Suo papà, ha avvolto d’amore e di calore i giovani genitori affranti nel dolore più atroce che si possa provare. Perché la perdita di un figlio, che sia ancora in pancia o abbia poche ore, o qualunque età, è un dolore che nessun genitore dovrebbe mai provare.

Tutto era pronto per accogliere Giorgia nella Sua casa e nella Sua cameretta. Ma così non è stato.

Ora Giorgia è lì dove può prendere una cometa per la coda, come narra la canzone che l’ha accompagnata all’uscita della Chiesa.

Ma se così non è stato perchè qualche responsabilità c’è stata, questa deve venir fuori, non per vendetta, o rabbia, o altro, come ha indicato il Parroco dall’Altare, ma perché nessun genitore debba mai più provare un simile dolore, ed in simile modo.

I bimbi sono persone, le mamme in attesa non sono numeri, e l’attenzione per una donna in gravidanza non deve mai lasciare spazio alla superficialità. Ogni minuto perso può essere fatale.
La giustizia terrena farà il suo corso, alla Magistratura il compito di farla rispettare.

A quella Divina, dovremo tutti render conto, prima o poi.

 

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