Nella Palestra della Scuola Media di Pannarano, alla presenza delle centinaia di cittadini della locale comunità, dei Sindaci di Pannarano Antonio Iavarone, di Arpaise Vincenzo Forni Rossi e di Roccabascerana Roberto del Grosso, dei Parroci di Pannarano Don Michele Sbordone, di Arpaise Don Albert Mwise e di Don Alfonso Lapati ex parroco di Pannarano, dei Diaconi di Pannarano, Roccabascerana e di Arpaise Giuseppe Rossi,
dell’Associazione Nazionale Combattenti Guerra di Liberazione di Arpaise e Benevento con il Presidente Michele Panaggio ed il Vice Presidente Giovanni Russo e soci, della numerosa presenza dei cittadini dei territori limitrofi, è stato presentato il libro “Il mio Paese Pannarano” scritto dallo stesso concittadino Padre Gervasio D’Alessio, religioso camilliano originario di Pannarano.
Alta è stata l’affluenza degli ospiti nonostante il caldo torrido. Dopo la presentazione della manifestazione da parte del Generale di Divisione dell’Esercito Italiano Attilio Claudio Borreca che ha coordinato e moderato l’evento, gli oratori hanno esposto i loro interventi appassionando tutti i presenti. Molto apprezzato è stato anche il gruppo musicale “Napoli nel cuore” che con il suo repertorio classico napoletano ha contribuito a rallegrare gli animi dei tanti ospiti intervenuti, composto dal Maestro Goffredo Covino alle tastiere, del Maestro Angelo Rosa alla Chitarra e dalla voce del tenore Maestro Antonio Covino, cantando dando inizio alla serata, il celebre brano “Che sarà”, attinente all’argomento che si è celebrato, sotto il quale sono state proiettate le immagine storiche e recenti del paese di Pannarano. Successivamente il gruppo ha eseguito vari brani classici napoletani di un tempo, ad intercalare la presentazione dell’opera.
Il Sindaco di Pannarano nel suo intervento oltre che salutare e ringraziare tutti i presenti, ringraziando Padre Gervasio per aver realizzato questo importante e nutrito libro, fatto tra l’altro di ricordi su ciò che accadeva in passato nelle case, nelle famiglie delle persone e dei personaggi del luogo che generazioni come la sua, giovani come lui, hanno conosciuto solo in parte, storie tra l’altro molto toccanti di persone che hanno contribuito allo sviluppo e alla salvaguardia di Pannarano.
Tra queste la storia dell’adorato Vice Sindaco Carlo Testa che nella seconda guerra mondiale morì in un incidente stradale, andando a Napoli a chiedere fondi per la comunità insieme al sindaco di allora. Un libro, prosegue Iavarone, che racconta una Pannarano che non c’è più e ci sottolinea quanto fosse importante già all’epoca valorizzare l’ambiente, complimenti a Padre Gervasio anche per la conoscenza botanica del paese, l’ambiente che è il nostro patrimonio da curare, preservare, difendere. Dobbiamo avere l’umiltà di riconoscere che senza radici profonde è impossibile proiettarsi al futuro, ed il libro di Padre Gervasio è una di quelle radici profonde che affonda nel terreno e sprona la comunità proiettandosi al futuro, questo libro si annovera tra il patrimonio culturale che abbiamo, insieme agli altri testi che sono stati scritti da altri concittadini.
Monsignor Pompilio Cristino ha reso i suoi saluti ai cittadini di Pannarano e dei paesi vicini venuti per rendere onore a Padre Gervasio, alla stima e all’affetto che lo lega a lui, ed ha presentato uno degli aspetti presenti nel libro, ovvero la vita religiosa di Pannarano e ciò che ha caratterizzato il popolo di Pannarano nel corso degli anni e dei secoli.
Ogni popolo manifesta spontaneamente e nella propria originalità la propria devozione e le proprie espressioni di fede, prosegue Mons. Pompilio, nel passato la vita religiosa con le sue tappe e le sue scadenze, dava ritmo alla vita personale, familiare e sociale dei paesi, tutto era ritmato dalle feste, dai momenti e dalle tappe religiose, stiamo vivendo una fase della cosiddetta secolarizzazione, stiamo smarrendo un po quelli che erano i ritmi della vita.
Nel libro è presente la campana, il campanone, tale campana prima alle cinque, alle sei, era il suono che dava la sveglia ed iniziava la vita, ed i contadini andavano a lavorare in campagna, la sera quando suonava la campana segnava la fine del lavoro nei campi, oppure la sera il suono della campana segnava ai contadini l’avvicinarsi dell’inizio della Santa Messa in chiesa, oggi purtroppo in alcune parti molte volte le campane danno fastidio, poiché la vita è cambiata.
Ancora oggi però quel campanone fa sentire la vita del paese, con quella voce potente sveglia gli assonati, entra nelle case e allontana i malumori, insomma il Campanone era la vita sotto il quale si trascorreva la giornata visto che si trova al centro del paese.
Successivamente l’Ing Domenico Pagnozzi ha parlato dei personaggi di Pannarano che con le loro attività lavorative e l’impegno politico amministrativo hanno contribuito alla crescita economica, culturale e sociale del paese.
Al termine Padre Gervasio ha voluto ringraziare tutti i presenti e tutti coloro che hanno contribuito con lui alla riuscita e alla stesura del libro e alla sua presentazione.
Al termine della manifestazione un sobrio rinfresco, preparato con grande maestria dalle signore, ha rallegrato la serata.
Tutti i partecipanti hanno voluto ringraziare Padre Gervasio per questo bellissimo libro fatto da racconti, ricordi, storie del passato e del presente, immagini di ieri e di oggi, insomma un ricco volume accurato della storia di Pannarano a 360 gradi, un opera meravigliosa, unica e bella anche e soprattutto per chi non è del paese.
Grazie Padre Gervasio per aver curato nel libro, nei minimi dettagli la storia della comunità, grazie per aver tramandato così ai giovani quella voglia ed il desiderio di conoscere la comunità, di valorizzarla sempre al meglio e di operare per un mondo fatto di amore, di pace e di altruismo.