Roma, 7 ago. (Adnkronos) – ”Il governo sulle spiagge non ha preso in giro solo i balneari ma tutti gli italiani. La premier Meloni, con la sua proposta di mappatura che ha aumentato la lunghezza della costa italiana da 8 mila a 11 mila km, ha anche ridicolizzato l’Italia in tutta Europa”. Così il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli. ”Meloni, dopo aver bloccato la riforma del governo Draghi che prevedeva l’indennizzo per i gestori di stabilimenti balneari che avessero deciso di non partecipare alle gare, ha proposto di mandare in concessione le ultime spiagge libere del nostro paese. La sua strategia di privatizzare gli ultimi tratti di costa liberi si lega all’inerzia colpevole della premier di non adeguare i canoni di concessione che hanno generato privilegi inaccettabili”.
“Dalla spiaggia dello stabilimento Bagni Fiori di Paraggi che paga allo Stato 5840€ l’anno di concessione -denuncia Bonelli- cifra che viene incassata in meno di mezza giornata, al Twiga di Briatore di Forte dei Marmi che paga allo Stato poco meno di 20 mila euro l’anno ma fattura oltre 9,5 milioni di € l’anno. Ricordo che lo stesso Briatore ha ammesso i ‘canoni demaniali troppo bassi, dovremmo pagare molto di più. In Italia – prosegue Bonelli – gli stabilimenti balneari, che sono aumentati del 26%, arrivando a 7.244, fatturano quasi 10 miliardi di € l’anno, ma lo Stato incassa solo 115 milioni di € a causa dei canoni incredibilmente bassi. Vi sono aree del nostro paese dove gli stabilimenti arrivano ad occupare il 90% delle spiagge”.
“Meloni difende i privilegi non solo danneggiando le entrate dello Stato, non avendo adeguato i canoni di concessione, ma anche l’ambiente e la bellezza delle nostre coste occupate dal cemento e privatizzate. Noi come AVS abbiamo una legge che triplica i canoni di concessione e stabilisce che almeno il 70% delle nostre spiagge sia libero da strutture. Le spiagge sono beni comuni e come tali li difenderemo dal governo Meloni. Il 9 agosto i gestori degli stabilimenti balneari hanno indetto uno sciopero di due ore e chiuderanno gli ombrelloni; i cittadini dovrebbero invadere le spiagge con i loro ombrelloni e asciugamani perché è ora di dire basta alla privatizzazione di un bene pubblico”, conclude.