L’08 Agosto del 1956 alle ore 08.10 una violenta esplosione causata da un corto circuito provocò la morte di 264 personeminatori del turno 06.00 – 14.00 nella miniera di carbone “Bois du Cazier” di Marcinelle (Belgio) una cittadina della Vallonia oggi di 27.877 residenti,all’epoca abitata anche da immigrati europei stabilitasi in quella regione per lavorare in un giacimento carbonifero attivo dal 1830.La scintilla che scaturi’l’incendio nacque per la fuoriuscita di un carrello dai binari che aveva urtato un circuito elettrico probabilmenteprivo di griglia di protezione causando in breve una esplosione che si propagò velocemente.
Le vittime furono 262 più 13 superstiti (6 feriti),i morti italiani 136 prevalentemente MERIDIONALI arrivati sull’onda dell’accordo Italo- Belga dell’allora governo De Gasperi.
Il patto prevedeva l’invio di 200 kg di carbone per ogni italiano impiegato giornalmente nei giacimenti minerari a fronte dell’arrivo di 50.000 lavoratori,anche se ne arrivarono dai 63.000 ai 143.000 di varie nazioni del continente europeo di cui 44.000 nostri connazionali.Il protocollo di collaborazione fra le due nazioni risaliva al 23 Giugno 1946 nato dalla reciproca necessità di risolvere il problema della mancanza di mano d’opera di molti belgi che non voleva più fare questo lavoro e di chi invece il lavoro lo cercava in un territorio ricco di carbone e necessario al resto dell’Europa post – bellica,Italia compresa.Il tributo di sangue del popolo italiano nelle miniere fu spesso alto se pensiamo che in altre due tragiche occasioni vi furono vittime ricordando gli incidenti di Monongah e Dawson negli USA.
Sovente si è messo in discussione la qualità del lavoro delle miniere nel caso di Marcinelle non sarebbe corretto affermare che non vi fossero misure di sicurezza ma certo fu che la manutenzione era ridotta al minimo quel minimo che però costò il MASSIMO delle vite umane…