Porticello (Palermo), 25 ago. (Adnkronos) – “Non è giusto dare la colpa all’equipaggio, come sento da più parti. Io quella notte ero qui e non ho mai visto nulla di simile. Una tempesta così violenta. Anche la mia barca ha subito gravi danni, per fortuna si è salvata”. A parlare con l’Adnkronos è Giuseppe Storniolo, un pescatore di Porticello (Palermo) che a una settimana dal downburst, come è stato definito ieri dagli inquirenti, che ha provocato il naufragio del veliero britannico Bayesian, parla di quelle ore.
“Al mio arrivo ho visto le imbarcazioni della Guardia costiera e Capitaneria di porto che cercavano uno yacht appena affondato, noi pensavamo si trattasse di una imbarcazione piccola. Ma poi abbiamo saputo che era lunga 56 metri”. Storniolo, che vive da una vita in mare, è convinto che “non sia stato lasciato aperto il portellone della barca”, come ipotizza la Procura, anche se al momento è solo una ipotesi dei magistrati. “Se aveste visto anche voi quella tromba marina che si è abbattuta quella notte sul porto, capireste la violenza delle raffiche di vento – spiega – tonnellate di acqua cadute in pochi minuti sulla imbarcazione che l’hanno portata a fondo”.