Di Daniele Piro 

Buona la prima – Tra ironia e serietà Benevento- Cavese 2-1
Doveva essere vittoria e vittoria fu! Dovevano essere 3 punti ed i tre punti sono arrivati. Partire vincendo è sempre un buon viatico per la Società, la squadra e l’ambiente. Per il tifoso poi andare a nanna e svegliarsi il giorno dopo con tre punti in sascoccia, ha lo stesso effetto della sigaretta dopo il caffè o qualcosa anche di più piacevole, o del digestivo dopo una mega abbuffata culinaria; si affronta la giornata con un piglio diverso, con un sorriso in più e con più positività. Se però si riguarda il film della partita abbiamo anche la consapevolezza che se questo sarà il leitmotiv a cui assistere nelle restanti 37 partite, forse è meglio armarci di defribrillatore, di pazienza e mettere in conto che arriveremo a fine campionato con una ventina di anni in più sul groppone visto l’andamento della stessa.

Pronti via e la Cavese è già in vantaggio. Traversone dalla sinistra che taglia tutta l’area di rigore con ben quattro giocatori che vedono passare il pallone più Nunziante che non riesce a smanacciarla ed il redivivo (!) Tosca che fa autogol. Mi fermo un minuto per un pensiero del tutto personale sul rumeno: ragazzo mio, sei profumatamente pagato, di sicuro non riusciranno a venderti visto che hai l’ingaggio più elevato di tutta la Serie C, hai la fortuna di avere un mister ed una Società che o credono fermamente in te o devono essere una banda di pazzi incapaci per schierarti in campo titolare dopo che ti eri perso altrove, come minimo dovresti entrare in campo spaccando tutto e con la personalità di chi sa (fosse anche solo per un obbligo “morale” verso città e società) che deve guadagnarsi la corposa pagnotta salariale che percepisce, ed invece ti limiti al compitino da quasi sufficienza, proprio come lo scolaretto che arranca per prendere il 5+ o 5 e mezzo all’interrogazione sperando poi nella grazia del professore per vedersi passare il voto a 6. Se poi ti fai pure male ( ma quello può essere giustificato anche dai carichi di lavoro e dal ritmo partita mancante) diciamo che è meglio che, come si dice dalle parti della Dormiente, “mitt’ a capa affà bben’…”. A buon intenditor…

Torniamo al match: la squadra annaspa, è arruffona, lenta, irritante e svogliata mentre i giovani in maglia bianca continuano a viaggiare a 200 all’ora ed a sfiorare il gol del raddoppio con la buon pace di chi forse troppo frettolosamente ha pensato che a questa squadra non manchi ancora qualcosa soprattutto nel reparto difensivo. Palla a centro dopo il gol subito, difesa che se ne va a spasso per il campo e Nunziante esce a kamikaze su Sorrentino per evitare il 2-0 dopo soli 7 minuti di gioco. Fosse entrato anche quel pallone altro che inizio shock, sarebbe stato un vero e proprio inizio di campionato da incubo. Nunziante poi si ripete quando va a togliere le ragnatele su una magistrale punizione allo scadere del primo tempo. In tutto questo l’unico a scuotersi dal torpore e dall’apatia della squadra giallorossa è nientepopodimenochè Acampora che prima illumina con un assist al bacio per Berra e poi calcia da fuori un pallone che avrebbe meritato miglior sorte.

Altra pausa dal match per un altro pensiero personale sul pipelet giallorosso e sul redivivo centrocampista: sul portiere, sono sincero, ho sempre nutrito seri dubbi ma non per il valore del ragazzo già nel giro della Nazionale ed adocchiato da club di Serie A, quanto per il fatto che è un ruolo spesso fondamentale se non determinante nell’ambito di una squadra di calcio; partire con una scommessa può essere pericoloso ma la prestazione di ieri, al contrario dell’alunno Tosca che fa il compitino, è stata magistrale. Si sa che i giovani “ te lo danno e te lo tolgono “ ma se questo è il buongiorno, allora buon campionato pieno di soddisfazioni guaglio’. Su Acampora ho sempre pensato che in serie C anche da fermo e con un piede solo sarebbe stato un lusso per la categoria, purchè le “cervella” avessero accompagnato il buon Gennarino a calarsi nella realtà di una categoria nella quale siamo finiti anche per i suoi demeriti passati. Anche il volersene andare al termine di un’annata sciagurata puntando i piedi non depone a suo favore; l’essere però rientrato ed aver subito preso in mano il centrocampo, dopo aver vissuto preparazione e ritiro di fatto da separato in casa, significa che le “cervella” ci sono e può essere considerato un “nuovo vecchio acquisto”, nonostante i cavalli di ritorno non mi siano mai piaciuti.

Torniamo al match: si spera che la pausa possa riordinare le idee, che il buon Tano da Floridia strigli la squadra quel tanto che basti per farle cambiare passo, ma alla ripresa pronti via e dopo 23 secondi, ripeto VEN-TI-TRE secondi, ancora Sorrentino in spaccata fa fare un paratone a Nunziante mentre la difesa era ancora negli spogliatoi ad allacciare le scarpette.

A questo punto anche l’ultimo dei tifosi sugli spalti o a casa avrà pensato “ma chist’ negli spogliatoi che cazzarola s’ so’ ditt’? “. Fortunatamente la Cavese finisce praticamente qui. La corsa al doppio dei giri dei nostri si esaurisce, comincia a saltare un po’ di quell’ordine tattico con cui i metelliani avevano tranquillamente gestito il primo tempo, mettiamoci anche qualche cambio azzeccato (Perlingieri su tutti) e la Strega confusionaria comincia a salire di giri ed a prendere, seppur a fatica, il comando delle operazioni.

Dal piedino di Acampora (ancora lui) nasce l’azione del pari con Berra (molto sotto tono fino a quel momento) lesto a buttare alle spalle del portiere avversario un batti e ribatti in area. 10 minuti ancora di orologio ed assistiamo ad un’azione da oggi le comiche: sponda di Perlingieri verso due giocatori giallorossi che, come si dice dalle parti di Bolzano tecnicamente fann’ “per’ e per’ “, ma praticamente forniscono un assist magistrale a Pinato che in mezza girata insacca il pallone del sorpasso. Dallo 0-2 più volte rischiato al 2-1 al settantesimo minuto…certo che il pallone è proprio strano ed imprevedibile. La partita finisce qui, anzi il risultato potrebbe essere ancor più rotondo se prima Perlingieri e poi Lamesta con un bel tiro a giro che ricorda il Ciciretti dei tempi d’oro (lo confesso, mi manca!) avessero avuto miglior fortuna.

Tre punti tutti a casa e sotto con la testa al Catania.

Luci ed ombre in casa giallorossa; è inutile girarci intorno. La scelta Societaria di non voler più intervenire sul mercato è agli occhi di chi vi scrive quantomeno azzardata. Serve di sicuro puntellare la difesa; passi per il centrocampo se Acampora, Viviani, Pinato, cominciano a girare a mille, oltre al promettente Prisco, a Talia ieri assente per squalifica ed a Nardi quando rientrerà , passi anche per l’attacco sperando che Perlingieri confermi le prospettive di crescita già annusate, Lanini, Lamesta, Manconi ma anche Starita facciano gli attaccanti veri (soprattutto l’ultimo un vero oggetto misterioso dello scorso campionato), ma la difesa ha bisogno di sicurezze e di un giocatore come Silvestri che avrebbe davvero fatto comodo. Cominciare il campionato con dei centrali che non danno affidamento soprattutto fisico (vedi Tosca e Meccariello), non è proprio il massimo. Ieri avevamo di fronte la Cavese imbottita di ragazzi eppure abbiamo visto i sorci verdi per un’ora. Non sempre troveremo bande di ragazzini o squadre inesperte, non sempre (anche se speriamo di si), Nunziante potrà ergersi ad estremo baluardo della difesa come accaduto ieri in almeno tre circostanze sullo 0-1, e non sempre la “ciorta”, che dalle parti del Ciro Vigorito ha spesso girato le spalle, ci aiuterà. Convinti che non serva più nessuno? Ai posteri l’ardua sentenza. Di sicuro il nuovo corso Societario è da apprezzare dopo le spese pazze, di contratti e stipendi assurdi del passato che probabilmente fanno ancora da zavorra in ottica calciomercato; ieri fra i 16 giocatori schierati, 4 erano del settore giovanile e mancava Talia, 5 erano under 24 e tranne Tosca gli altri erano tutti under 30.

Come già detto, l’importante era partire bene anche per scaldare un ambiente deluso dai risultati degli ultimi anni. In questa ottica arrivare ai 4500 abbonati è davvero tanta roba e brava la Società a prolungare la campagna abbonamenti. Forse ( e scusate la piccola frecciatina ma io un cicero in bocca non me lo so tenere) saremo pure una “salumeria” a livello di tifoseria, ma la merce degli scaffali e nei banconi è di primissima qualità, supportata -ed anche questo per par condicio deve essere evidenziato- da una politica dei prezzi societari che è venuta incontro a giovani e famiglie.
Avanti cosi’. Come dice il proverbio “chi ben comincia…” oppure “a acino a acino’ jamm’ a macina” ; e noi abbiamo fame di pane …B..uono.

Scugnizzo69

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