La Camera Penale di Benevento, con una propria delegazione composta dagli Avv.ti Nico Salomone, componente di Giunta e membro dell’Osservatorio Carcere UCPI, Daniela Immacolata Martino, Mario Salerno e Giuseppe Santagata, unitamente all’Avv. Giovanna Perna, componente dell’Osservatorio Carcere UCPI, hanno visitato la Casa Circondariale di Ariano Irpino – P. Campanello. Grazie alla disponibilità e alla guida della Direttrice, dr.ssa Mariarosaria Casaburo, e del Comandante della Polizia penitenziaria, dr.ssa Antonietta Errico, oltre che delle educatrici, dr.ssa Francesca Santamaria e Assunta Smimmo, e del personale di polizia penitenziaria, la delegazione ha fatto ingresso nei reparti media sicurezza (terza e quarta sezione) e sex offender, oltre che nell’area verde esterna (campo sportivo, orto della legalità, etc.). Non è presente in struttura una sezione alta sicurezza, né un reparto femminile. Risultano di recente ristrutturate le due sezioni art. 32 OP – ordine e sicurezza, delle quali una è attualmente dedicata ai protetti. I padiglioni ristrutturati prevedono l’utilizzo di termo-arredi. In procinto di messa a disposizione n. 139 frigoriferi per le celle delle varie sezioni. Per l’avvio della lavanderia la struttura attende ancora le autorizzazioni necessarie.
Rispetto alla capienza attuale di circa 276 unità sono presenti in istituto 316 detenuti. Il personale di polizia penitenziaria è in sottorganico, consta di circa 145 agenti, con una pianta organica comunque ampiamente sottostimata (di 165 unità) successivamente agli ampliamenti strutturali del 2010. Il personale civile dei funzionari giuridico-pedagogici (educatori), molto attivi e validi nei rapporti diretti con i detenuti, necessiterebbero comunque di una integrazione numerica per una ancor migliore realizzazione del ‘trattamento individualizzato’. L’Istituto garantisce attività scolastica (liceo artistico e istituto alberghiero); sono previsti corsi di formazione in termoidraulica ed edilizia, oltre che in materia di giustizia riparativa. Di recente sono stati organizzati cineforum e verrà predisposto un corso di teatro. All’interno dei reparti sono presenti aree per la socialità abbastanza estese, seppur con oggettistica e attrezzistica ormai obsolete, in via di rinnovo. In istituto sono presenti una ricca biblioteca e una ludoteca ben organizzata. V’è anche, come detto, uno spazio verde esterno ben curato, dedicato agli incontri dei detenuti con i familiari e i propri figli. È presente un campo sportivo, che è messo a disposizione dei detenuti a turno tra le varie sezioni, e un orto della legalità, ove alcuni detenuti sono impegnati nelle attività di coltivazione. All’interno dell’istituto è presente una chiesa che ha carattere polivalente; dunque, i suoi locali possono essere utilizzati anche per le attività trattamentali. Di notevole interesse la recente organizzazione del cd. “viaggio con il prigioniero”.
Le celle appaiono in condizioni mediamente accettabili, entro i limiti delle misure ritenute “umane”, secondo i criteri individuati dalla CEDU, dalla giurisprudenza di legittimità e dalla legislazione nazionale, soprattutto nel nuovo padiglione – leggermente più critica è la situazione nel vecchio padiglione, ove si trovano tracce di umidità sulle pareti di qualche cella e finestre non sempre ben isolanti. I detenuti lamentano carenza in termini di attività trattamentali e lavorative, anche se all’interno dell’istituto è presente una piccola fabbrica di fascette multiuso, che impegna attualmente due detenuti, e una palestra che è in via di ultimazione. Lamentano, altresì, la mancanza di attrezzi nelle aree dedicate alle attività sportive/ricreative: in effetti, essi risultano in disuso e/o mal funzionanti. La Direzione ha avviato la predisposizione di aree palestra per ogni sezione con l’acquisto di nuovi attrezzi.
Alcuni detenuti lamentano lungaggini per le visite mediche specialistiche da effettuare all’esterno. In istituto sono presenti per la continuità assistenziale naturalmente medici (uno con contratto a tempo indeterminato) e personale infermieristico (attualmente 6 unità), ridotto nel numero rispetto alle concrete necessità e alla pianta organica. Tra gli specialisti interni vi sono 3 odontoiatri, un otorinolaringoiatra, uno specialista in diabetologia, un dermatologo. Non è presente all’interno della struttura lo psichiatra. Assenza che pesa. Le visite psichiatriche vengono svolte all’esterno presso la Asl territoriale e da lunedì p.v. sarà avviato il percorso, del tutto nuovo, della telemedicina psichiatrica. Lavorano in struttura due psicologi per i colloqui e l’assistenza dei detenuti; il SERD accede con propria équipe a cadenza settimanale.
I detenuti lamentano una scarsa presenza dei magistrati di sorveglianza ai colloqui richiesti.
Il Carcere di Ariano Irpino appare un istituto penitenziario che, come altri, paga la carenza di fondi, personale, strutture e la scarsa attenzione della Politica e delle Istituzioni. Nonostante l’impegno profuso dalla Direzione, dal personale civile e amministrativo e da quello della Polizia penitenziaria, v’è carenza di attività lavorative e trattamentali costanti per i detenuti, anche in ragione di una legislazione spesso inadeguata, la stessa che, “esternalizzando” la sanità carceraria, determina difficoltà serie soprattutto nella cura e nell’assistenza al disagio psichiatrico. Positivo e da rimarcare è il rapporto diretto e fattivo tra detenuti ed educatori, non scontato nelle carceri italiane.

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