Il Ministero dello Sviluppo economico italiano ha rilevato che, nel 2020, il settore dell’artigianato ha generato un giro di affari di 48 miliardi di euro,offrendo opportunità di lavoro in fabbriche, botteghe, gallerie d’arte, cooperative e non solo.Ma gli storici ritardi dell’Italia nell’impiego delle risorse europee impongono un cambio di rotta nell’organizzazione delle risorse e degli strumenti destinati alle politiche di coesione.A tal proposito il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto-legge recante “disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione e per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese” (c.d. DL Sud) che introduce una serie di misure dirette a creare, nelle aree del Sud Italia, le migliori condizioni per la crescita e lo sviluppo del tessuto economico.

Ma è davvero così?

l’Italia è riconosciuta nel mondo come una delle nazioni più rinomate per le capacità manuali dei suoi artigiani, tanto da rendere l’espressione Made in Italy un sinonimo di qualità.Dunque Il futuro del Sud non è e non dovrebbe essere l’industria ma l’artigianato d’eccellenza.

Il Sud Italia ha e deve avere un futuro nel terziario e nei prodotti di eccellenza locali tornando a fare un’impresa rinascimentale dove un artigiano, anche grazie alle teconologie possa affrontare i mercati internazionali ma rimanga piccola impresa puntando su cura e qualità del prodotto

Ma quali sono le figure più ricercate? In Italia, i lavori artigianali più richiesti sono negli ambiti:

Della falegnameria;
Della ceramica;
Della lavorazione dei metalli;
Della gioielleria;
Della moda;
Della lavorazione della pelle;
Dell’alimentare (fornaio, pasticcere, gelataio).
Si tratta di impieghi che richiedono grande precisione e abilità ed è importante specializzarsi.

Vale inoltre la pena ricordare che tre sono gli elementi caratterizzanti di un sistema produttivo fatto di piccola impresa familiare diffusa sul territorio:

-il sapere artigiano: il far bene le cose, la
valorizzazione del sapere, del bello, dell’unico,
della storia, della bottega.

-la famiglia: come elemento fondante di ogni
società e, nel caso dell’artigianato, spesso
anche dell’impresa stessa.

-il territorio: come utilizzo sapiente delle
risorse naturali, sostenibilità ambientale, riuso,
economia circolare, comunità di uomini, di
valori e di storia, le nostre radici.

Su questi elementi si possono fondare azioni che necessariamente devono investire sulla famiglia, attraverso politiche sociali e fiscali che favoriscano, oltre che la natalità, anche il caregiver. E’ necessario rimettere al centro dell’azione di governo la famiglia e porre la massima attenzione al territorio, evitando in primis l’uso del suolo favorendo la ristrutturazione dell’esistente.

Vanno messe in campo azioni finalizzate a ripopolare i tanti borghi e i piccoli centri garantendo adeguate infrastrutture e accompagnando la ristrutturazione dell’esistente con specifici interventi fiscali di sostegno ad esempio attraverso l’introduzione di super bonus legati alla ristrutturazione edilizia nel caso di interventi effettuati su immobili collocati in Comuni con non più di 5.000 abitanti che presentano un trend demografico negativo su un ampio arco temporale.

Perché le istituzioni culturali stentano a
comprendere l’importanza di questo settore?

In Italia non è sufficientemente riconosciuta e valorizzata l’importanza dei mestieri dell’artigianato artistico. Lo stesso Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo stenta a riconoscere l’artigianato come una realtà “viva”.

Per questo sarebbe opportuno fare una riflessione accurata e auspicare
un’attenzione particolare per questo settore così importante nella definizione della nostra identità, che è al contempo anche così fragile per le dimensioni aziendali, per i mercati di riferimento, per le caratteristiche del processo produttivo e che non può prescindere da tecniche di lavorazione che richiedono tempi lunghi e dall’utilizzo di materie prime costose.

Fondamentale è la valorizzazione delle professioni di “artigianato artistico” e tradizionale, che rappresentano l’eccellenza del made in Italy quale espressione delle identità e delle tradizioni dei nostri territori anche all’interno della filiera del turismo, in quanto,sono numerosi i mestieri artigianali che rischiano l’estinzione, con conseguente perdita di valore economico, sociale e di tradizioni per il nostro Paese, a causa della mancanza di politiche ad hoc per il passaggio generazionale che, nel caso delle imprese artigiane, è anche trasmissione di saperi, tradizioni,
competenze.

Ma per fare ciò occorrerebbe intervenire per valorizzare le “botteghe” artigiane che operano nella filiera dell’arte e dei beni culturali, tramite strategie formative specifiche per impedire la perdita di questi saperi; forme di sostegno economico mirato; una campagna di comunicazione e promozione di questi mestieri, che stimoli i giovani con attitudini artistiche a intraprendere queste arttività; incentivare il ricorso all’apprendistato, quale strumento necessario per far fronte alle difficoltà per le imprese a reperire manodopera qualificata e quale canale di ingresso privilegiato nel mondo del lavoro.

Perché?

Perché l’ artigianato, in particolare quello artistico, costituisce una fonte fondamentale per la ricostruzione della storia di una civiltà in tutti i suoi aspetti.

Le opere che ci hanno lasciato gli artigiani sono una vera e propria testimonianza che ci aiuta a comprendere l’evoluzione di un popolo, le sue ricchezze, le attività produttive e ci consente di ricostruire i mutamenti dei gusti e delle esigenze della popolazione, le sue sensibilità artistiche e culturali.

Anche l’Unesco, nella Dichiarazione del 1997 all’art. 7, ha sostenuto quanto sia importante la salvaguardia della diversità del patrimonio culturale, inteso come bene immateriale che le attuali generazioni dovranno trasmettere alle future.

Inoltre, l’artigianato gioca un ruolo fondamentale nel rapporto tra “mondo locale e mondo globale” e, dunque, non rappresenta solo una importante testimonianza del nostro territorio, bensì anche una vera e propria forza produttiva nella quale i prodotti mantengono la loro identità locale esprimendone la storia e la cultura, integrandosi al contempo nel mercato globale.

Dall’arte presepiale alla sartoria, passando per la lavorazione di ceramiche e coralli, fino ad arrivare a mastri liutai, orefici e gioiellieri, l’artigianato odierno è erede di una tradizione secolare tra le più apprezzate al mondo.

L’ eco del Sannio porterà avanti un’ inchiesta approfondita per valutare , scrutare , indagare su come vanno le cose sia nella città di Benevento che nelle altre città del sud Italia.

Seguiteci per capire quanto la politica possa restare ferma a mere enunciazioni di principio e quanto in realtà attualizzi e concretizzi i dettami legislativi .

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