Roma, 2 set. (Adnkronos) – Il prossimo appuntamento pubblico del candidato in Liguria, Andrea Orlando, sarà dopodomani alla festa nazionale de L’Unità a Reggio Emilia. Forse per quella data potrebbe esserci qualche elemento in più sulla possibilità che la coalizione a sostegno dell’ex-ministro comprenda anche Azione e Italia Viva. Sul modello di Emilia Romagna e Umbria. Ieri il via libera di Giuseppe Conte ha sbloccato la situazione e al momento con il Pd ci sono 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra. Manca la componente centrista. Per motivazioni diverse.
Su Iv c’è la chiusura del M5S, le perplessità di settori dem e della sinistra. Dalle parti di Calenda invece si chiede chiarezza sul programma, in particolare le grandi opere, prima di ogni valutazione sull’ingresso in coalizione. A livello locale, Azione si è già agganciata al centrosinistra con la coordinatrice regionale, Cristina Lodi. Una scelta che fa ben sperare i dem. Ma a Roma la cose non sono così lisce.
“Siamo consapevoli che M5S e sinistra sono sempre stati contrari ad alcune di queste infrastrutture – osserva un esponente di Azione – Per questo non basta che il Pd dia assicurazioni che si faranno, serve una risposta precisa di tutta la coalizione”. Al momento non è stato ancora convocato il direttivo di Azione che dovrà dire l’ultima parola sull’eventuale accordo. “Non si può dire ‘chiudiamo la coalizione e poi si vede’… serve una risposta formale prima”.
Da Orlando in maniera indiretta una risposta è arrivata anche oggi. Nel replicare al leghista Edoardo Rixi, possibile candidato del centrodestra, l’ex-ministro sottolinea: “Continuare a dire che siamo contro tutte le opere, lo sa anche Rixi, è semplicemente falso. E lo dimostrano i fatti. L’altro giorno Azione ha fatto un elenco di opere che ritiene strategiche. Scorrendolo mi sono accorto che sono tutte opere volute o finanziate dal centrosinistra, e da ultimo dal governo Conte Due. Non credo quindi che sarà complicato per la coalizione trovare una quadra per rimetterle in moto”. Piuttosto attacca Orlando non sarà facile trovare “le risorse. Perché la destra le ha definanziate”.
Quanto a Renzi, oggi in un’intervista, ha risposto alla sollecitazione di Elly Schlein sulla impraticabilità di “tenere i piedi in due staffe” ovvero entrare nella coalizione di centrosinistra e allo stesso tempo stare nella giunta di centrodestra al comune di Genova. “Se per creare l’alternativa al governo Meloni serve uscire dalla maggioranza di Genova, parliamone”, dice Renzi. Per superare i veti, oltre all’addio alla giunta Bucci, Iv potrebbe presentarsi in una lista ‘centrista’ senza il simbolo.