Roma, 3 set. – (Adnkronos) – In un mercato italiano che ha chiuso agosto a -13,3% “ci ingorgogliscono i risultati di Toyota” che termina il mese a +24% e una quota sopra il 9%, “risultati frutto di una nostra strategia che ha al centro il full hybrid, che copre l’80% delle nostre vendite, e che nasce da una scelta fatta 27 anni fa con la prima Prius e che vede 27 milioni di clienti nel mondo guidare le nostre soluzioni elettrificate”. Lo sottolinea all’Adnkronos Alberto Santilli, Amministratore Delegato di Toyota Motor Italia, a margine dell’evento in TMI di presentazione della rinnovata partnership con la Federazione Ciclistica Italiana. E alla luce dei primi 8 mesi che vedono il gruppo giapponese a 85.873 unità vendute (+35,2%), Santilli sottolinea come “per l’intero 2024 puntiamo a superare le 120 mila immatricolazioni, un volume importante che vorremmo addirittura superare il prossimo anno”.
Ma per raggiungere questi obiettivi – ricorda – “al centro dobbiamo sempre mettere il cliente, con le sue esigenze, un cliente al quale offriamo un approccio multi-tecnologico”. Infatti pur essendo pionere delle motorizzazioni ibride, oggi il gruppo Toyota continua ad offrire proposte differenziate sui diversi mercati e, in attesa delle svolte in arrivo intorno al 2028 con le batterie a stato solido, mostra di credere nella ‘soluzione di transizione’ verso l’elettrico puro, e cioè il plug-in. Una soluzione proposta in uno dei bestseller, la C-hr di cui ha da poco debuttato proprio la versione ‘alla spina’: una vettura “che – osserva l’ad di TMI – è stata accolta molto positivamente, con un tasso di riacquisto vecchi clienti assolutamente importante, non solo è un modello di rottura dal punto di vista di design ma crediamo che il plug-in sia una soluzione che ci accompagnerà nella transizione verso il 100% elettrico”. “Per questo – aggiunge – mi piacerebbe che ci fossero maggiori sostegni sulle vetture plug-in”.
E’ un discorso, quello della trasformazione del parco circolante, che inevitabilmente si accompagna a quello degli incentivi: “A noi hanno dato una spinta marginale, ma bisogna riconoscere che non stanno andando ‘veloci’ in termini di vendite come il mercato si aspettava: noi siamo ‘neutrali’ dal punto di vista tecnologico, ogni casa deve correre sapendo di contare in primis sulle proprie soluzioni: gli incentivi possono facilitare” la proposta dei brand ma – conclude Santilli – non sono l’elemento sui cui basare una strategia”.