Roma, 10 set (Adnkronos) – “Il ddl Sicurezza è una sorta di autobus su cui il Governo e la sua maggioranza hanno caricato molti elementi, taluni discutibili e altri – via via che l’iter referente si è sviluppato – decisamente pericolosi. Una serie di bestialità elettorali che dovrebbero far impallidire chi in quest’aula diede tra i banchi della maggioranza si definisce garantista”. Lo ha detto il segretario di +Europa, Riccardo Magi, intervenendo nell’aula di Montecitorio come relatore di minoranza del Ddl Sicurezza.
“Questo disegno di legge è un catalogo di previsioni normative che non possono che suscitare il dissenso più marcato. Dal divieto della cosiddetta ‘cannabis light’, che obbedisce alla più oscurantista ideologia proibizionista che vieta la coltivazione e la vendita delle infiorescenze a basso contenuto di THC, alle aggravanti dei reati commessi nel corso di manifestazioni pubbliche che rispondono a una logica di criminalizzazione del dissenso, fino all’equiparazione tra le condotte che portano a rivolte all’interno di un istituto penitenziario e quelle che invece – ha sottolineato Magi – riguardano la resistenza anche passiva”.
“Così come la disposizione, che confina con l’inciviltà, che prevede il reato del migrante che, anche con la resistenza passiva, promuove una rivolta in un centro di detenzione per migranti: al riguardo – ha osservato il segretario di +Europa – è necessario ricordare che la situazione dei centri italiani di permanenza per i rimpatri è stata più volte dichiarata in contrasto con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo tanto che, più che legittimamente, i migranti potrebbero ribellarvisi”.
(Adnkronos) – “Escogitare un’apposita fattispecie di reato è il frutto di un esercizio ideologico puro e semplice, volto a soddisfare le pulsioni securitarie, non esenti da razzismo, di una parte dell’opinione pubblica. Per non parlare dell’irrigidimento della norma seconda cui può essere revocata la cittadinanza, estendendo il termine entro cui può essere revocata da tre a dieci anni dopo la condanna, o la disposizione che rende facoltativo, mentre finora è obbligatorio, il rinvio dell’esecuzione della pena per le condannate incinte o madri di figli di età inferiore ad un anno e disponendo che le medesime possano scontare la pena in carcere, in violazione delle Regole penitenziarie europee e delle Regole delle Nazioni Unite relative al trattamento delle donne detenute”, ha proseguito.
“Nell’articolo 28 si prevede la possibilità per gli agenti delle Forze di polizia di portare senza licenza e fuori servizio le armi di cui all’articolo 42 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, vale a dire pistole, rivoltelle e armi da taglio fino a 65 centimetri di lunghezza. Si tratta di una sorta di istigazione a delinquere da parte dello Stato e di una minaccia permanente ai cittadini inermi e onesti”, ha concluso.