Roma, 11 set. (Adnkronos) – “Ho semplicemente ripetuto quello che ho già sostenuto, cioè che non si trattava di un riferimento a Mastella, come è stato più volte precisato”, quindi “la cosa è destituita di ogni fondamento. Il mio riferimento era a Cuffaro, su cui c’è una sentenza della Cassazione e non c’è bisogno di altre spiegazioni”. Lo ha detto Carlo Calenda, lasciando dopo esser stato audito gli uffici della Giunta per le immunità del Senato, chiamata a decidere se concedere l’immunità al leader di Azione, dopo la querela ricevuta da Clemente Mastella.
Al centro dello scontro il tweet del leader di Azione che il 3 aprile scorso criticò su X la scelta di Emma Bonino di dar vita alla lista Stati Uniti d’Europa insieme a Matteo Renzi e ad altri centristi. “Non ha alcun senso portarsi dietro, sia pure per interposta persona, Cuffaro, Cesaro e Mastella. La cultura della mafia è l’opposto dei valori europei”, furono le parole cui seguì la querela presso la Procura di Roma dell’ex ministro della Giustizia.

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