Smart dannoso
per la salute.
Il ministro ne vieta
l’uso nelle scuole
Il divieto decretato dal ministero della Pubblica Istruzione che proibisce l’uso dello smartphone a scuola, dopo anni di pura follia e di sbornia digitale, sembra aver riportato un po’ di buon senso nelle sfere decisionali, riguardo all’innovazione ad ogni costo.
A partire da quest’anno, gli alunni non potranno più portare lo smart in classe; c’è anche il ritorno al diario cartaceo.
Il problema dello smart, dai più sottovalutato, ha effetti negativi sul cervello, con conseguenze sullo sviluppo emotivo e sociale dei bambini. L’uso dello smart può inoltre compromettere il sonno e trasformare gli adolescenti in pensatori pigri. Anche la luce dello smart potrebbe danneggiare il riposo, anche dopo il suo spegnimento.
Le attività di tipo pratico, interattive con gli altri bambini, sono limitate dallo smart, che distrae rispetto ai momenti della giornata che dovrebbero essere impiegati per socializzare con gli altri. Ci si chiude in sé stessi e si rimane imprigionati nelle varie applicazioni.
EFFETTI NEGATIVI
PER GLI ADULTI
Gli scienziati chiamano effetto Flynn l’aumento dell’intelligenza. Purtroppo nei paesi maggiormente sviluppati si sta registrando una regressione della capacità intellettiva. In buona sostanza, stiamo diventando più ignoranti, rispetto a qualche decennio fa. Le cause? Cerchiamo di comprendere cosa scrivono i ricercatori. Come causa primaria viene indicato l’impoverimento del linguaggio; ad esempio –secondo gli studiosi- aver eliminato la parola “signorina” dalla scrittura corrente è un errore, perché si cancella un’età intermedia; c’è la bambina e poi la signora.
Abolire i generi e i tempi, l’abitudine di parlare sempre al presente, ignorando l’uso dei verbi: il congiuntivo, l’imperfetto, il participio… abolire gli articoli: tutto questo fa parte dell’impoverimento del linguaggio. Peggio, ha come conseguenza l’impoverimento della mente umana.
Dobbiamo fare una paziente opera persuasiva verso i figli e i nipoti; non è facile distoglierli da questi strumenti tecnologici che rubano loro l’esistenza, ma almeno dovremmo provarci.
È importante inculcare loro l’abitudine a leggere i libri e scrivere, ma non sullo smart . I pc hanno dei programmi di correzione ortografica, che possono aiutare ad apprendere il modo corretto di scrivere.
Riguardo al regredire della nostra intelligenza, Davide Casaleggio, figlio del co-fondatore del M5s, in un recente dibattito televisivo ha parlato di uno studio sull’accrescimento dell’intelligenza degli italiani, iniziato nel 1905. I dati divulgati riferiscono delle conclusioni preoccupanti; a partire dal 1992 il quoziente intellettivo dei nostri concittadini va progressivamente regredendo.
L’INTELLIGENZA
ARTIFICIALE
Tutte le innovazioni dovrebbero migliorare la qualità della vita dell’uomo. Bacone affermava che i suoi colleghi filosofi, anziché impiegare il loro sapere della disquisizione dialettica, avrebbero fatto meglio ad applicarsi, proprio in funzione delle loro superiori capacità intellettive, a ricercare migliori condizioni di vita per l’umanità. L’intelligenza artificiale si rivelerà cosa buona se ci farà stare meglio. Tutte le grandi scoperte possono essere buone o cattive; dipende dall’uso che l’uomo ne fa. L’energia nucleare ha causato i disastri di Hiroshima, Nagasaki e Cernobyl. Ma produce anche la luce elettrica.
Purtroppo, l’uso smodato dello smartphone infligge al nostro organismo le radiazioni, che fanno molto male al nostro organismo. Anche internet è una grande invenzione se ne facciamo un uso appropriato e moderato, viceversa diventa negatisvo. Forse in pochi sanno che i motori di ricerca, che alimentano internet, consumano energia elettrica in misura maggiore della regione Lombardia con conseguente immissione di Co2 nell’atmosfera.
Roberto Fronzuti* Direttore dell’ Eco di Milano e Provincia e editorialista per l’Eco del Sannio