Roma, 16 set. (Adnkronos) – “Apprendiamo dal Documento programmatico pluriennale della Difesa appena trasmesso al Parlamento una notizia surreale: dopo anni di discussioni sull’opportunità di tagliare il programma di acquisizione del caccia-bidone americano F-35, Meloni e Crosetto scelgono di incrementarlo da 90 a 115 velivoli complessivi. Altri venticinque aerei per una spesa aggiuntiva di 7 miliardi di euro. Il tutto ‘in considerazione del mutato scenario geopolitico e dei potenziali risvolti operativi’. Quindi per fare la guerra a Russia o Cina? Una decisione contraria a ogni logica, se non quella di compiacere Washington e l’azienda produttrice Lochkeed Martin”. Lo dichiarano i capigruppo del Movimento 5 Stelle di Camera e Senato, Marco Pellegrini e Bruno Marton.
“L’F-35 – aggiungono – è infatti un velivolo tecnologicamente fallimentare e già superato dai programmi per il caccia di sesta generazione Tempest-Gcap. Inoltre la Difesa ha appena deciso di potenziare la flotta aerea nazionale comprando una nova tranche di 24 caccia Eurofighter. Ora capiamo anche la logica del novo programma arrivato in commissione per trasformare la nuova portaelicotteri Trieste in seconda portaerei per gli F-35 oltre alla Cavour. Crosetto venga in Parlamento a spiegare le ragioni di questa scelta incomprensibile e per noi inaccettabile. Ma non è tutto perché dallo stesso documento della Difesa apprendiamo che, mentre si profilano tagli alle pensioni per un miliardo e altre stangate in manovra a danno dei cittadini, Meloni e Crosetto quest’anno hanno aumentato la spesa militare italiana di un miliardo e mezzo portandola a oltre 32 miliardi nel 2024”.
“Tutto l’aumento riguarda la spesa in nuovi armamenti che raggiunge la cifra record di 9,5 miliardi rispetto agli 8 dell’anno scorso”, concludono i due parlamentari pentastellati.