Di Daniele Piro 

Gli occhi spiritati, le orbite spalancate, l’espressione di stupore e meraviglia. Lo ricordiamo tutti così Totò Schillaci che oggi ha tristemente lasciato questa terra.E’ stato per distacco l’icona “delle notti magiche inseguendo un gol” di Italia 90. L’uomo di quella Nazionale sbarazzina, allegra e spumeggiante che tanto fece sognare e che per certi versi rimane quella che più ha divertito nell’ultimo quarantennio, tenuto conto che negli ultimi 2 mondiali siamo tutti rimasti davanti alla tv a guardare gli altri che giocavano.

L’uomo del Sud che fece innamorare prima il Nord di sponda bianconera poi l’Italia in quelle caldi notti estive del 1990 e successivamente l’Inter. Un brutto male, di quelli che non perdonano, lo ha portato via e fa specie che piano piano il destino si stia divertendo a toglierci i bomber ancora relativamente giovani, anagraficamente parlando, che avevano in comune sia il ruolo di centravanti della Nazionale che la militanza nella Juventus. Rossi, Vialli ed adesso Totò quasi a voler credere che lassù, fra e nuvole hanno un tremendo bisogno di qualcuno che butti la palla dentro.
E’ inutile stare qui a ricordare tutte le gesta tecniche, il curriculum o la carriera di un calciatore semplice, senza troppi fronzoli o anche tutte le vicende di gossip e cronaca che lo hanno visto coinvolto. Sicuramente oggi e nei prossimi giorni in tanti fra media, social e tv ricorderanno tutti i numeri del calciatore siculo.

Si era fatto voler bene perfino in Giappone, sua seconda Patria calcistica che lo aveva accolto da supereroe e coccolato per oltre un quadriennio prima del ritorno in Patria e l’apertura a fine carriera di una scuola calcio nella sua Palermo con la gestione del centro sportivo per ragazzi “Louis Ribolla”. Molto impegnato anche nel sociale al punto da diventare, nel 2017, direttore tecnico dell’Asante Calcio, squadra composta da migranti e minori stranieri non accompagnati che gioca nel quartiere popolare Cep dove era nato l’ex bomber.

I tifosi della strega, quelli più “datati” sicuramente lo ricorderanno per il gol segnato contro la Strega(io c’ero), nell’allora Santa Colomba straripante di tifosi giallorossi ospiti, in quel Benevento – Messina del 18 Maggio 1986 che suggello’ la promozione in B degli isolani.
Con questo breve articolo volevo solo ricordare chi ha fatto sognare e battere i cuori di tanti adolescenti dell’epoca e ringraziare Totò per averci regalato quelle notti fatti di gol, urla , emozioni e sfilate fino alla beffarda semifinale napoletana contro l’Argentina persa ai rigori.

Verrebbe da chiedersi se tutte queste morti di ancora “giovani” ex calciatori provocati dalla bestia che si manifesta in vari modi siano solo una fatalità e nulla più, ma questa è un’altra storia…

Ciao Totò. Se farai ancora qualche gol lassu’, mi raccomando continua a riproporre quelle tue espressioni buffe e scanzonate che tanto ci hanno fatto ridere e meravigliare.

Buon viaggio campione.

Scugnizzo69

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