“A MENTE FREDDA QUELLO ORIGINALE ” rubrica ideata e curata da Daniele Piro 

Per chi vi scrive è sempre difficile commentare una partita il giorno dopo cercando di non riproporre tutto quello che è stato già scritto su media, social, o detto in tv dal primo minuto successivo alla fine dell’incontro. Ed allora, nella giornata che ci riporta in vetta dai tempi di Pippo Inzaghi. preferisco soffermarmi ,dandovi modo di prendere spunto, su alcune considerazioni che mi sono frullate per la testa. Di sicuro era una partita che si prestava a notevoli interpretazioni, viste le numerose assenze da entrambe le parti. Quando vengono a mancare così tanti elementi in una partita può uscire fuori di tutto, dalla goleada allo striminzito zero a zero; si può vedere calcio champagne o tatticismo esagerato proprio per i tanti interpreti differenti sul terreno di gioco.

Partiamo dal “Foggiano di nascita” col numero 1 sulle spalle che ieri ha totalmente dimenticato le proprie origini ed è stato, a detta di chi vi scrive, il migliore in campo per distacco. Almeno tre interventi favolosi oltre al calcio di rigore neutralizzato. Da applausi quello a fine partita quando è letteralmente volato a pulire le ragnatele sotto la traversa. Su Nunziante ribadisco “ a lettere e mazzacane” per l’ennesima volta, il “Mea culpa” perché avevo espresso qualche dubbio nell’affidare un ruolo così delicato ad un giovincello che però aveva già dimostrato tutto il suo valore finendo nel mirino di squadre di A e B. Contentissimo di essermi sbagliato e che i dubbi legati non di certo alle prestazioni ma semmai alla continuità delle stesse, siano ad oggi del tutto scomparsi.

Per par condicio devono essere fatti gli applausi anche al suo compagno di reparto Manfredini, l’eterno secondo , che in tutti questi anni di permanenza sannita non ha mai fatto uscire fuori malesseri, insofferenze per aver giocato relativamente poco dimostrandosi prima attento allievo di Paleari ed ora sicuramente chioccia per Nunziante. Altre spunto di riflessione: il gesto di Simonetti dopo il rigore del 3-0 calciato a fil di palo da Manconi. Mentre tornava a centrocampo, fateci caso rivedendo le immagini, continuava a roteare il braccio ed a parlare con i compagni, incitandoli a non mollare. Ho colto dalla tv anche un labiale che diceva “ancora ancora”, una sorta di esortazione a continuare senza rilassarsi, nonostante il risultato ormai messo in cassaforte.

Bella mentalità, la stessa che si chiedeva ( e che è arrivata) quando gli approcci sonnecchianti o timidi delle prime partite aveva fatto storcere il naso a parecchi, sottoscritto compreso. Veder correre una squadra per 90 minuti con un Lamesta scatenato che a fine partita ancora slalomeggia fino ad essere abbattuto è una bella iniezione di fiducia, segno che la condizione è in crescendo. Altro spunto di riflessione: in un campionato lungo e con la possibilità di sostituire praticamente mezza squadra nel corso della partita, avere una panchina lunga e di qualità potrebbe fare sicuramente la differenza e quest’anno il Benevento ha entrambe le cose.

Quando saranno tutti abili ed arruolati, mister Auteri dovrà veramente sfogliare la margherita per capire chi e come mettere in campo la miglior squadra possibile, senza far nascere malumori interni in un gruppo che ad oggi appare compatto e si diverte. Si spera che anche il battibecco fra Lamesta e Lanini in occasione del secondo rigore sia stato solo dettato dalla voglia matta di fare gol e nulla più. Se proprio vogliamo trovare il classico pelo nell’uovo ad una serata praticamente perfetta forse il Foggia un golletto lo avrebbe meritato per il gioco espresso.

Non credo capiterà a molte squadre di venire a Benevento e riuscire a battere 11 o 12 calci d’angolo ed a far risultare Nunziante fra i migliori in campo. Ultima riflessione che però è più un auspicio: tutti desideravamo la serata perfetta che ci potesse far balzare in vetta; è arrivata grazie anche al capitombolo interno del Cerignola. Adesso serve solo continuità per rimanere lassù fino alla fine. Non sarà facile perché i passi falsi che le candidate alla promozione stanno facendo difficilmente si ripeteranno: il Trapani, che per bocca del suo presidente doveva prendere il largo dopo il primo mese di rodaggio, anche ieri ha rallentato fra le mura amiche, il Catania (sarà o no penalizzato?) cade a Giugliano, sui cugini al di la dello stretto di Barba non voglio nemmeno spendere troppe parole dopo il benservito dato a tutta l’area tecnica dal patron D’Agostino.

Torniamo a noi perché già Giovedi ci sarà un banco di prova bello tosto. SI va a Monopoli forti di avere il miglior attacco del girone ma di contro troveremo la miglior difesa del campionato con sole due reti al passivo. Si prospetta un incontro difficile che ci farà sicuramente capire il reale valore della Strega. Sarebbe bello, nonostante la giornata e l’orario. un buon numero di tifosi al seguito ma voci di quartiere parlano di un divieto per i supporter sanniti dovuti a non si sa quale reale motivo di ordine pubblico.

SI predica che il calcio è della gente, che bisogna portare le famiglie allo stadio, ma a me sembra che sia sempre più in mano a personaggi che non vogliono assumersi responsabilità e per non avere pensieri decidono di chiudere e vietare tutto nonostante siano ben pagati proprio per fare cio’, ovvero garantire l’ordine pubblico in occasioni di manifestazioni sportive. Vorrei, nella malaugurata ipotesi che ciò accadesse, che venga anche fornita l’esatta motivazione dell’eventuale divieto senza appellarsi ai soliti vaghi e generici motivi di ordine pubblico. L’ordine semmai dovrebbe essere fatto nella testa di chi predica una cosa (il calcio è della gente) ma poi ne fa un’altra. Meditate gente, meditate.

Scugnizzo69

 

Foto di copertina TVsette Benevento

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