Una delle più belle parole create dall’uomo, in qualsiasi lingua venga detta.Esiste veramente o è solo l’affascinante sorella di utopia?
Ambita, desiderata, sognata, bramata, ha mille volti e altrettante sfumature, una entità impalpabile che può diventare materiale.
Arrivi a casa stanco, la sera, la cosa desiderata per tutto il giorno diventa fattibile, puoi finalmente toglierti gli abiti e le scarpe e metterti in libertà.
Puoi avere un dolore alla testa, alla schiena o in qualsiasi altra parte del corpo e, quando il farmaco che avrai assunto farà effetto, ti sentirai libero.
Puoi avere a che fare con persone indisponenti, presuntuose o semplicemente antipatiche, se riuscirai ad allontanarle, dirai che te ne sei liberata.
Certo, sono esempi banali ma sono la conferma di quanto la parola libertà con tutte le sue variazioni, faccia parte del nostro quotidiano, certamente più di quanto si pensi.

Ma la domanda da porsi è : l’uomo può essere veramente libero?I popoli lottano per la loro libertà, ma quale libertà?

La libertà di parola, di pensiero, di azione, di vivere una vita dignitosa
Libertà di spostarsi, viaggiare, divertirsi, acquistare beni e soddisfare necessità e desideri.
Libertà di avere una istruzione, un lavoro, una famiglia, dei figli a cui puoi dare una vita serena e un futuro…… Ma siamo sicuri che sia veramente libertà?
Chi ha il potere di capovolgere le sorti di uno stato la usa largamente come propaganda per convincere la popolazione di essere in possesso della formula che gli permetterà di concederla a tutti e, solitamente, risulta essere molto credibile ma non sarà mai una vera libertà, sarà una parvenza di libertà costantemente in equilibrio precario.
Uno dei simboli della libertà è un paio d’ali, quale cosa è capace di dare la sensazione di libertà più del volo degli uccelli? L’uomo ha trovato il modo di farli cadere in volo perché lui non potrà mai volare libero come loro.
Un altro simbolo è costituito da mani che spezzano le catene ma l’uomo non riuscirà mai a spezzarle perché sono nella sua mente.

Le catene, la prigione della nostra mente, il pensiero le stringe, le allenta, ma non riuscirà mai ad eliminarle completamente, sono troppe.
Il nostro stile di vita, le nostre relazioni con gli altri esseri umani, il mondo che ci circonda, l’invidia, l’avidità, la cattiveria, la crudeltà, la sete di potere, le religioni, ogni cosa che percepiamo, che immagazziniamo nel nostro cervello, come un computer vivente, sono anelli di quelle catene.

Le emozioni, i legami, l’amore, le passioni per ciò che ci piace, che ci colpisce, la necessità di nutrirci e di nutrire, di dormire, di lavorare, di muoverci , di curarci, la gioia, il dolore , il tempo che scorre e che non possiamo fermare sono le sbarre della gabbia in cui viviamo che sia dorata o meno, tutto è condizionato, usato, anche manipolato e proprio per questo, non potremo mai essere liberi.
Nemmeno chi detiene il potere potrà mai essere libero, sarà sempre prigioniero nel labirinto che esso stesso ha creato.

C’è nel mondo chi è veramente libero?
Penso agli animali selvatici, ai bambini quando ancora sono liberi dalle catene, ai pazzi che vivono al di fuori di ogni parametro, forse qualcuno che riesce a vivere a diretto contatto con la natura rispettando i suoi ritmi, lontano da tutto e da tutti, sempre che possa esistere.
La libertà è quindi un mito, una stupenda illusione, la sensazione che proviamo ogni volta che crediamo di essere finalmente liberi, che riusciamo in qualche modo a rompere un anello della catena dimenticando tutti gli altri anelli, momentanea anche se appagante, perché è bello crederci ed è necessario e gratificante cullarsi in quella sensazione.

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