Pioggia di emozioni a Milano nel segno della pizza di qualità ma anche delle sinergie e delle “connessioni”. Sono solo alcuni degli ingredienti principali dell’evento “The Best Pizza Awards”, progetto organizzato da The Best Chef e sponsorizzato da Molini Pizzuti, svoltosi lunedì presso lo Spazio Antologico – East End Studios di Milano. Dopo i talks per indagare il futuro della pizza, riflettori sugli show cooking e, tra questi, sulla performance live di due “ambasciatori” della cucina italiana in Olanda, il pizzaiolo sannita Antonio Cavoto, originario di San Marco dei Cavoti, alla guida di Mangia Pizza nel cuore di Amsterdam, e lo chef Pasquale Carfora, originario invece di Maddaloni e Sabaudia, al timone del ristorante Aroma a Vaassen, sempre nei Paesi Bassi. Insieme hanno dato vita alla golosa realizzazione della pizza al padellino in versione “fine dining”, lavorando sul peperone nelle sue varie consistenze. Sulla pizza hanno spalmato una crema di peperone arrostito, aggiungendo la polvere di olive nere e quella di cappero. Poi spazio al gel di parmigiano, peperone ripieno e gel di peperone. Infine acciughe di Cetara, pinoli, foglie di cappero, gelato al peperone, germogli di prezzemolo, il tutto condito da olio aromatizzato alla buccia di peperone. Una gustosa preparazione che ha catturato l’attenzione dei tanti presenti all’evento, prima dell’assegnazione dei The Best Pizza Awards (al primo posto si è confermato Franco Pepe, seguito dal duo Rafa Panatieri e Jorge Sastre e da Simone Padoan), nel corso del quale è stata anche svelata la “top 100 list”, composta da maestri pizzaioli provenienti da 29 Paesi e 72 città. Cavoto ha confermato il suo percorso di crescita scalando quasi 40 posizioni rispetto allo scorso anno e posizionandosi al 44esimo posto dello speciale ranking. “Sono davvero emozionato – dice il pizzaiolo sannita -. Si tratta di un’esperienza fantastica, un modo per mettere in luce ancora una volta il potere della creatività e delle collaborazioni, dando vita a sinergie e progetti che ci proiettano verso orizzonti sempre nuovi e interessanti. Questo traguardo rispecchia non soltanto i sacrifici profusi finora ma accende soprattutto una luce sulle radici, sulla tradizione del Sannio e in particolare di San Marco dei Cavoti”. “Supportare un collega in un evento del genere è un dovere – aggiunge Carfora -, siamo professionisti all’estero che promuovono la cucina italiana e solo supportandoci a vicenda possiamo farci notare e mettere in risalto la nostra cultura culinaria. È stato emozionante anche poter finalmente mostrare su un grande palcoscenico il nostro progetto Pizza fine dining experience. L’idea è quella di portare la pizza in un piatto, un’esperienza”.

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