“Questione ex-UCCP: un problema dimenticato? Dall’amministrazione Ricci certamente sì”, esordiscono così i consiglieri comunali di San Giorgio Protagonista, Maurizio Bocchino, Antonella Rinaldi e Giancarlo Bruno.
“Ci risulta – sottolineano i consiglieri – che nessuna interlocuzione in merito sia stata effettuata da quando è pervenuta al Prefetto di Benevento la richiesta dell’apertura di un tavolo istituzionale per la risoluzione della problematica.
Dopo la promessa scritta – e non mantenuta – sulla pagina Facebook ufficiale del Comune in cui il sindaco Ricci assicurava che il centro ex-UCCP non avrebbe ridotto l’orario di servizio, la realtà è ben diversa. Dal 1 Luglio non è più attivo il servizio h12 ed, inoltre, il centro è chiuso di sabato”.
“I due medici – proseguono -, che potevano entrare nel centro in sostituzione dei camici bianchi collocati a riposo, non sono stati aggregati a chi già faceva parte dell’ex-UCCP e in questo modo il servizio al cittadino ha subito un forte impatto negativo.
Grosse le lamentele e le critiche a noi pervenute soprattutto dalle persone anziane, per le difficoltà a raggiungere gli studi medici siti in paesi limitrofi.
Il nostro Gruppo Consiliare si rivolge adesso direttamente al Direttore Generale ASL di Benevento, dr. Gennaro Volpe, certi del suo forte interesse affinché l’esperienza dell’ex- UCCP possa proseguire nel migliore dei modi, attraverso l’implementazione del personale medico operante nel centro”.
“Al Direttore Generale, inoltre, vanno i nostri ringraziamenti per l’assegnazione al nostro Comune di due nuovi medici di medicina generale, la dottoressa Maria Luisa Salerno ed il dottore Roberto Basta, ai quali vanno i nostri auguri di buon lavoro, che avrà inizio al termine degli adempimenti burocratici.
In questo contesto ci auguriamo che presto il nostro Distretto Sanitario possa costituire una nuova AFT, aggregazione funzionale territoriale dei medici di famiglia, attraverso un programma stabile e duraturo, operante nel centro di medicina territoriale ex-UCCP”, concludono Bocchino, Rinaldi e Bruno.