Grande successo nello scorso weekend per le giornate FAI d’Autunno. In tutta Italia, per il tredicesimo anno consecutivo, il Fondo per l’Ambiente Italiano ha reso accessibili a migliaia di visitatori luoghi d’arte e di cultura solitamente chiusi al pubblico.
Anche a Benevento l’iniziativa FAI ha avuto un riscontro molto positivo, facendo scoprire a centinaia di visitatori quattro bellezze nascoste del capoluogo sannita: l’antico stabilimento industriale Alberti, l’ex complesso conventuale di San Vittorino, la Chiesa dell’Annunziata e la Chiesa di San Domenico.
E proprio presso la chiesa sita in piazza Guerrazzi gli studenti dell’indirizzo Turistico dell’IIS Alberti hanno messo alla prova le loro conoscenze, trasformandosi per un giorno in Apprendisti Ciceroni al fianco dei volontari FAI. Anche quest’anno la proficua collaborazione con la delegazione beneventana del FAI ed il suo presidente Ferdinando Ielardi ha dato i suoi frutti: guidati dai docenti Enzo Palumbo (referente del progetto), Maria Eugenia De Filippo, Maria Grazia Piccolo e Anna Clorinda Ricci, i ragazzi e le ragazze dell’Alberti hanno accolto con competenza e cortesia i numerosi visitatori accorsi nelle giornate di sabato 12 e domenica 13 ottobre, contribuendo a valorizzare il patrimonio storico-architettonico beneventano e prefigurando possibili sbocchi professionali per il loro futuro.
L’iniziativa ha permesso dunque a tanti beneventani di conoscere un’autentica perla nascosta del centro storico della città. Di fondazione medievale (XIII secolo), la Chiesa di San Domenico ha subito vari rifacimenti nel corso dei secoli, soprattutto a causa dei disastri naturali che hanno colpito l’area (ad esempio il terremoto del 1688), e costituisce pertanto un vero e proprio esempio di stratificazione storica, con preziose testimonianze artistiche che spaziano dall’età medievale al Settecento barocco, fino ad arrivare all’occupazione napoleonica della città e ai giorni nostri.
La Chiesa di San Domenico presenta una pianta a croce latina e un interno solenne, ornato da pregevoli altari marmorei e decorazioni a stucco. La navata unica è adornata da eleganti interni in stile barocco; sul transetto è possibile osservare esempi di affreschi di età medievale, scoperti durante alcuni lavori di restauro. Due monumenti funebri di età napoleonica ricordano alla cittadinanza la parentesi del dominio francese della città. Sul secondo altare a destra è inoltre presente una Pala di San Vincenzo di Donato Piperno (XVI secolo). A sinistra dell’altare maggiore si può osservare una Statua lignea di Cristo Risorto di Gennaro Cerasuolo (XVIII secolo).