A MENTE FREDDA quello originale Rubrica ideata e curata da Daniele Piro
Voglio iniziare l’articolo odierno commentando la foto a corredo. Un Capitano che corre sul campo sventola la bandiera di un altro Capitano che sicuramente corre lassù fra le nuvole. Sullo sfondo un ragazzino con la maglia da portiere che ha anche ieri egregiamente difeso la porta giallorossa. Ragazzino che avrebbe fatto luccicare gli occhi dalla gioia del compianto Ciro Vigorito; lui stravedeva per i giovani e curava particolarmente il settore giovanile; oggi da lassu’ è consapevole che il lavoro da lui iniziato sta dando i suoi frutti. Una squadra che va in campo e si riprende il primato della classifica composta per la metà da ragazzi nati dal 2000 in poi è una sfida non semplice da affrontare, ma allo stesso tempo coraggiosa e stimolante per tutti.
Per la Società che ci ha puntato, per il mister che deve metterli in campo, per i giocatori stessi e per la tifoseria disposta ad essere paziente e “perdonare” anche qualche scivolone. Della partita di ieri cosa dire? Ho alcuni fotogrammi, dei flash che vale la pena sottolineare partendo dal minuto 79 quando sono sobbalzato letteralmente dal divano nel vedere lo stacco felino e reattivo di Nunziante volato fino a togliere il pallone dall’angolino basso con una schiacciata a mo’ di giocatore di volley. Non è stato da meno lo splendido recupero in scivolata di Tosca su un avversario magistralmente lanciato a rete a metà del primo tempo quando il Latina stava giocando il quarto d’ora migliore del proprio match.
Aggiungo anche l’illuminante lancio di Acampora per Lanini che poi ha fulminato il portiere avversario sul suo palo. Due protagonisti ritrovati Tosca ed Acampora: il primo ieri è stato il lontano parente (in positivo) di quello uccellato sulla corsa nel match iniziale con la Cavese. Il secondo una sicurezza in mezzo al campo che darà sicuramente dei grattacapi a mister Auteri nella scelta delle formazioni future. La partita per me è tutta qui: non era francamente il Latina presentatosi ieri a poter impensierire questo Benevento; vero è che il pallone è pur sempre rotondo, ma il divario esistente fra le due squadre era abbastanza evidente e se si considera che i laziali arrivavano nel Sannio già in veste rimaneggiata, si poteva pensare ad una partita in discesa.
Discesa iniziata quasi subito con la papera di Cardinali bravissimo per noi (ovviamente si fa per dire) a colpire Perlingieri sul rinvio per il gol dell’1-0. Quel momento è stata l’immagine di una Domenica totalmente da dimenticare per i nostri avversari a dimostrazione che se tutto può andarti storto, stai tranquillo che tutto ti andrà storto! Prima la papera del portiere, poi due slot dei cambi usati in mezz’ora da Padalino per gli infortuni di Bocic e Berman, ed infine l’espulsione di Ndoj a fine primo tempo. E dire che i laziali avevano anche provato a reagire al gol a freddo giocando un quarto d’ora centrale del primo tempo in maniera spavalda con il salvataggio di Tosca in scivolata e l’uscita kamikaze di Nunziante su Bocic.
Ad un Benevento in giornata di grazia, in cui Perlingieri fa la sua prima doppietta, Talia sigilla con il gol un ottima prestazione da padrone del centrocampo ed anche Lanini da subentrato ne fa due, non si possono concedere vantaggi di alcun tipo. Ci riprendiamo la testa della classifica sperando che il ruolino da caterpillar casalingo cominci a dare i suoi frutti anche in trasferta dove è stato raccolto troppo poco rispetto anche al gioco ed alle occasioni da rete avute. Dietro c’è un mucchione esagerato di squadre pronte a mostrare i denti e cominciare a fare punti pesanti lontano dal Vigorito significherebbe smorzare ogni velleità degli inseguitori. Un pensiero personale; siamo tifosi ed ognuno è padrone di tifare e pensare come vuole, ma io ad Improta non lo avrei mai fischiato. Nel marciume e nello sfacelo di due annate da dimenticare che ci hanno riportato nel mondo della terza serie, lui mi ha dato sempre l’impressione di sudare la maglia e gli applausi ricevuti al momento del cambio mi confortano perché avallano il mio pensiero.
Concludo spendendo due parole per la tragedia che si è consumata ieri sera tra la tifoseria Foggiana che ha perso tre dei suoi giovani esponenti, purtroppo morti a seguito di un incidente stradale al rientro dalla trasferta di Potenza. Davanti a simili accadimenti non ci sono parole che tengano o che possano confortare chi oggi piange i suoi cari; bisognerebbe ricordarlo a quanti trasformano una partita di calcio in un campo di battaglia con scontri e feriti, perché come purtroppo il destino ricorda, si può anche morire per davvero, pur se per pura ed innocente passione e divertimento.
Scugnizzo69