Di Francesco Maria Luongo 

Oggi gli studenti di Benevento hanno deciso di sacrificare le loro ore di lezione in cambio di qualcosa di più importante: avere voce nelle scelte politiche cittadine. In particolare è inaccettabile per la comunità studentesca che il Comune abbia chiuso una delle arterie principali della città senza aver realizzato prima un piano traffico e trasporto pubblico adeguato e funzionale.

Cerchiamo di capire meglio.

Il 28 ottobre doveva essere un lunedì come tanti per i vari studenti pendolari che dalla provincia raggiungono il capoluogo per studiare. Tante domande frullano per la testa: sarà difficile il compito di matematica? La professoressa di Italiano interrogherà? Cosa mangerò per ora di pranzo? Tutti questi dubbi si spengono davanti ad un inaspettato avvenimento: il pullman non si ferma al Terminal di Piazza Risorgimento. Esso infatti è stato chiuso per costruirci sopra un megaparcheggio a 2 piani, opera che necessita di ben 2 anni per essere completata. Per i più fortunati questo significa qualche minuto in più per raggiungere le aule, per i più sfortunati sono circa 20 minuti a piedi e il dubbio di non poter tornare a casa ad un orario ragionevole.

Il Comune va sulla difensiva spiegando che questi disservizi non dipendono da loro ma dalle società private che gestiscono i pullman che non hanno mantenuto fede agli accordi e per facilitare la circolazione prepara due nuovi terminal provvisori: uno nel parcheggio dell’ex edificio Coni e uno a Via Mustilli nei pressi del Tribunale. Infine promette che dal giorno successivo, il martedì, sarebbe tornato tutto alla normalità. Promesse vane: le misure prese si rilevano inefficaci e i ritardi continuano ad accumularsi. Nel terminal di via Mustilli i ragazzi sono costretti ad aspettare i pullman in uno spazio angusto a ridosso della strada mentre i pullman stessi hanno difficoltà ad entrare ed uscire da esso. Davanti a questo scempio gli studenti hanno deciso di dire basta e passare all’azione.
Mercoledì 30 ottobre alle ore 10 una folla di centinaia di ragazzi si forma sotto la Rocca dei Rettori.

Il messaggio è chiaro: i cambiamenti devono portare beneficio alla comunità, non complicarne la vita. A turno i manifestanti hanno espresso il loro malcontento e chiedono insieme al Comune di trovare una soluzione vera e propria. Queste sono le parole di Gennaro Di Natale, presidente della Consulta Provinciale degli Studenti di Benevento e organizzatore della manifestazione:

“io credo che oggi abbiamo lanciato un segno che serve anche e soprattutto a noi studenti: è il segno che esiste una comunità studentesca, cioè che esiste qualcosa che ci tiene uniti e coesi. È da tanto che non vediamo gli studenti così tanto raccolti, così uniti e soprattutto così numerosi e questo ci fa capire che il disagio è stato sentito. Quindi oggi noi studenti ci siamo resi conto che siamo una comunità e soprattutto credo che le istituzioni ci abbiano notati perché abbiamo fatto rumore, abbiamo parlato contro di loro riguardanti le decisioni che hanno preso e soprattutto oggi abbiamo lasciato le aule vuote: è il segno più alto che può dare uno studente come protesta se viene in piazza lasciando l’aula vuota, non rimanendo a casa come abbiamo fatto oggi venendo tutti qui a Piazza Castello. Credo che sia efficace sia per gli studenti, che sono stati uniti come un gruppo oggi, sia per le istituzioni che ci hanno visti compatti e con la stessa idea: vogliamo essere ascoltati.”

Attraverso la manifestazione di oggi gli studenti sperano che il Comune si affretti a porre fine a questo grande disagio che non investe solo gli studenti ma l’intera popolazione beneventana attraverso soluzioni non approssimative ma che tengano in seria considerazione soprattutto il diritto allo studio.

Ph : TvSette Benevento

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