L’ editoriale del Direttore Daniela Piesco
Quella a cui stiamo assistendo senza se e senza ma è una deriva autoritaria condita con la solita vecchia solfa trita ritrita e contrita: della difesa dei confini :Il costo del viaggio da Lampedusa verso l’Albania per poi fare ritorno in Italia, secondo Il Fatto Quotidiano sarebbe costato tra i 250 e 290mila euro. Una cifra enorme, ovvero oltre 18.000 euro per ciascun migrante. In un periodo di “sacrifici per tutti”, di certo non è il massimo soprattutto se nel mentre si sganciano milioni per i vitalizi … ; della famiglia “tradizionale”: non importa se sono tutti divorziati con figli nati fuori dal matrimonio e accompagnati da amanti e concubine;della negazione dei diritti delle persone Lgbt+; dell’ incentivo al natalismo; della promozione dell’identitarismo cristiano con esibizione del crocifisso brandito nelle piazze;delle politiche xenofobe e ora (dulcis in fundo)della lotta all’ evasione fiscale con un spot confezionato ad hoc dopo aver concesso,in due anni, ben 20 condoni, approvato concordati preventivi e avendo, soprattutto,come ministra, una che patteggia con l’ Inps proprio per aver evaso .
Non c’è che dire la mera finzione è sufficiente nella nostra italietta dove si preferisce, proprio come osservava la Arendt ne ‘ Le origini del totalitarismo’ , essere ingannati dalla propaganda.
Secondo la studiosa tedesca una dittatura totalitaria non cerca solo di ottenere l’obbedienza assoluta dei cittadini privati di ogni libertà. Vuole conquistare la loro anima, vuole convertirli a un credo totalitario come una religione, una religione laica di cui i cittadini devono diventare i fedeli.
Il suddito ideale del regime totalitario non è il nazista convinto oppure il comunista convinto, ma le persone per le quali non c’è più differenza tra realtà e finzione, tra il vero e il falso.
Sembrava finita, la propaganda. Sembrava che ormai fosse una cosa da remote dittature. Che potessimo escluderla dal nostro orizzonte mentale, osservandola con condiscendente e crescente distacco.
Era una previsione sbagliata.
Oggi, tra il riaffermarsi delle ideologie e con il crescere del populismo, ecco che la propaganda spunta di nuovo fuori, più tossica che mai, insieme alle sue perfide assistenti: la manipolazione ossia la pressione psicologica esercitata sui punti deboli della vittima attraverso l’ inganno e la disinformazione ossia la diffusione di notizie false o fuorvianti.
Il problema con la propaganda ,si sa, è che per persuadere, gioca sporco..
E così ancora una volta il signor presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il suo governo insistono su una retorica che punta a presentare chi evade come persone molto ricche o grandi società e che pertanto l’evasione ve combattuta perseguendo le grandi aziende e le banche che fanno frodi consistenti, «non il piccolo commerciante al quale vai a chiedere il pizzo di Stato perché devi fare caccia al gettito più che lotta all’evasione», di fatto ridimensionando la gravità dei reati fiscali compiuti proprio da autonomi e piccole imprese.
In realtà sono perlopiù i piccoli imprenditori e gli autonomi a evadere, dal momento che per i piccoli pagamenti è più difficile essere scoperti e lo spot fatto ora in concomitanza con la legge di bilancio mira proprio a recuperare somme di danaro per finanziare le manovre in essa contenute
Lo spot colpisce anche perché segnala un notevole cambio di toni da parte della destra nel trattare il tema dell’evasione: in campagna elettorale si parlava di fare il falò delle cartelle esattoriali .( “La proposta della Lega è semplice: saldo, stralcio e falò di quelle cartelle. O fai un megacondono adesso o non lo fai più». Così Matteo Salvini … )
Non dimentichiamo infine che per tenere in piedi il sistema delle sue argomentazioni, la propaganda deve avere sempre un Nemico. Se il nemico non esiste lo crea dal nulla, svalutando e calunniando, disinformando, manipolando e mentendo, fino a quando il nemico non appare reale, pericoloso e onnipresente.
Sulla necessità di costruire un nemico e sui modi per farlo Umberto Eco ha scritto un testo memorabile.
Dice Eco: avere un nemico è importante non solo per definire la nostra identità ma anche per procurarci un ostacolo rispetto al quale misurare il nostro sistema di valori e mostrare, nell´affrontarlo, il valore nostro. Pertanto quando il nemico non ci sia, occorre costruirlo.
Beh che dire?Sperare solo che i vuoti di oblio non esistano.
Perché nessuna cosa umana può essere cancellata completamente in quanto al mondo c’è troppa gente perchè certi fatti non si risappiano: qualcuno resterà sempre in vita per raccontare.
E perciò nulla può mai essere praticamente inutile, almeno non a lunga scadenza.
Lo spot di cui parlo :
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