Di Emanuele Carlo Ostuni 

Nel 1985 Franco Battiato ci ricordava che I Treni per Tozeur sarebbero partiti per portare la Cura a chiunque cercasse un “centro di gravità permanente per non cambiare idea sulle cose,sulla gente” (… mentre guardando dai finestrini la prospettiva Nevski un giorno per caso incontrai Igor Stravinsky”)
Non dimenticherò mai quando fui fra gli organizzatori a MILANO del suo concerto ai Teatri di Villa Clerici di Niguarda insieme ai miei compagni di allora Roberto Brivio,Aldo Colonnello e Marco Gola.
La sera del 13 Settembre 2011,davanti a oltre 2000 spettatori,in un anfiteatro all’aperto, eravamo pronti a vedere questo ARTISTA ECCELSO, un uomo di grande cultura dai testi mai banali per neuroni fini e in contrasto spesso con il pensiero comune collettivo dell’italietta del torpore intellettuale.
Quella sera il cantautore siciliano ha sventolato bandiera Bianca non su Alexander Paltz ma sopra questa “povera patria”citando le parole di una sua canzone che ci mostra come la morte dall’era del cinghiale bianco ai giorni della guerra in Ucraina e Medio Oriente rimane inalterata pronta a scrivere la parola FINE sopra lo spartito della vita…

 

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