Di Francesco Maria Luongo 

Ci siamo. la campagna elettorale per le elezioni del nuovo presidente degli Stati Uniti è giunta al suo epilogo. Ora tocca ai cittadini americani decidere chi occuperà la scrivania dello Studio Ovale. Tra tentati omicidi, le dimissioni di Biden e storie di haitiani mangia animali, ne abbiamo viste di tutti i tipi. La politica americana ha un modo tutto suo di esprimersi, riflettendo tutte le peculiarità e contraddizioni della società a stelle e strisce. Come può dunque un italiano capire le dinamiche di essa?

La Serie TV “The Boys” ci permette di dare uno sguardo sugli USA in modo da comprenderne tutte le sue sfaccettature.

CHE COS’È “THE BOYS”?

“The Boys” è la serie TV di punta e più acclamata di Amazon Prime Video. Ispirata all’omonimo fumetto, la trama è il capovolgimento della classica storia di supereroi. Nell’universo di The Boys i supereroi hanno uno stile di vita sregolato e si macchiano di crimini e atti malvagi. In particolare i Sette, il gruppo di supereroi più potenti del pianeta, sono manipolati dalla Vought, una grande multinazionale che ha come fine ultimo la conquista della Casa Bianca e di tutto il mondo. Toccherà a un improbabile gruppo di essere umani senza poteri, i “The Boys”, sconfiggerli e rivelare le loro malefatte. La Serie TV non è solo una satira sui cliché dei film di supereroi (con frecciatine alla Marvel e alla DC) ma anche della società americana, criticandone i comportamenti illogici e di come le elites li sfruttano per i loro interessi.

Nell’ultima stagione i produttori e gli sceneggiatori hanno deciso di puntare molto sulla satira politica e sono stati così bravi che sono stati costretti a cambiare all’ultimo momento il nome dell’ultimo episodio, “Assasination Run”, per non incorrere in problemi legali in quanto fraintendibile come riferimento all’attentato a Donald Trump del 13 luglio.

ATTENZIONE, DA QUESTO MOMENTO L’ARTICOLO CONTIENE IMPORTANTI SPOILERS SULLA TRAMA. NON SI CONSIGLIA LA LETTURA SE SI VUOLE MANTENERE L’EFFETTO SORPRESA. LETTORE AVVISATO, MEZZO SALVATO.

PATRIOTA E DONALD TRUMP

Biondo, ricco e con complessi di narcisismo e megalomania, Patriota è il capo dei Sette. I suoi poteri comprendono superforza, invulnerabilità, super sensorialità, volare e sparare laser dagli occhi. Ricorda molto Superman, ma invece del mantello rosso con la S gialla al centro, lui al collo porta la bandiera americana. Come si può intuire dal nome, i suoi valori sono il patriottismo e la sicurezza degli americani, motivo per cui crede fortemente nell’introduzione dei supereroi all’interno dell’esercito. “Il miglior prodotto mai creato dalla Vought” dice Stan Edgar, CEO della multinazionale. Più si va avanti nella serie TV e più diventano evidenti i parallelismi tra questo personaggio e il candidato repubblicano, già Presidente, Donald J. Trump.

Nel creare Patriota la Vought ha ingaggiato un team di psicologi per renderlo vulnerabile: per poter essere felice, lui ha bisogno di avere il supporto popolare. La retorica di Trump si basa sullo stesso sistema: dimostrati come uno del popolo (dal suo grattacielo di Manhattan) e cerca il consenso delle masse. Non a caso, nella serie TV i fan del Patriota corrispondo allo stereotipo dell’elettore repubblicano: uomo, bianco, oltre i 50 anni, cristiano evangelico, abitante del Midwest e legato ai valori di “Dio, Patria e Famiglia”. Nell’ultimo episodio della quarta stagione, Patriota raggiunge il suo obiettivo di salire al governo. Riuscirà il tycoon ad avere lo stesso destino?

VICTORIA NEUMAN E KAMALA HARRIS

Nella Serie TV, Victoria Neuman cresce in popolarità tramite l’attivismo anti-super, in pieno contrasto con i progetti di Patriota. Una donna scura di pelle che tramite il suo impegno politico diventa vicepresidente e aspetta soltanto la dipartita del suo maggiore per diventare la più potente d’America. Non vi ricorda qualcosa? Kamala Harris, la candidata dei democratici, punta alla Casa Bianca grazie alle dimissioni dell’uscente presidente Joe Biden, ormai troppo vecchio e stanco per ricoprire questo ruolo. Ma se Patriota (o Trump) è il villain della storia, ciò non rende Victoria (o Kamala) automaticamente parte dei buoni. Anche lei ha un passato oscuro. Infatti è la figlia adottiva di Stan Edgar, il già citato amministratore delegato della Vought. Avere entrambe le fazioni politiche dalla propria parte è uno dei modi con cui la multinazionale difende i propri interessi.

Nella stessa maniera, le grandi industrie americane (Armi e Petrolio in particolare) dialogano con i conservatori e i liberali alla stessa maniera e spesso chi la spunta è il partito che ha l’offerta migliore.

PATRIOTI VS STARLIGHTER COME MAGA VS WOKE

Nella quarta stagione uno dei momenti più importanti è il processo a Patriota, accusato di aver ucciso un uomo. L’opinione pubblica è spaccata in due tra i suoi fan, i Patrioti, che lo vedono innocente e gli Starlighter, i fan di Starlight l’eroina che dai Sette e passata ai The Boys, che lo vedono colpevole. Ciò porta le due fazioni a scontrarsi davanti al tribunale, confrontandosi non solo su chi sia il supereroe più forte ma anche sulle questioni dei diritti civili. Allo stesso il dibattito politico degli States è diviso in due grandi gruppi: i MAGA e gli Woke. MAGA è un acronimo che sta per “Make America Great Again”, lo slogan diventato il marchio di Donald Trump e utilizzato dai i suoi supporters per chiamare loro stessi. Le posizioni di questo gruppo vanno dall’ultranazionalista alla negazione dei diritti civili fino al complottismo. In particolare i MAGA credono nella teoria QAnon, secondo cui esiste un grande deep state composto da star di Hoolywood, milionari e politici democratici che controllano il mondo e Donald Trump sta cercando di sconfiggerli. In The Boys esiste una superoina, Firecraker, che è la personificazione del complottismo. Woke significa invece “Stare svegli” e indica quella parte dell’elettorato democratico particolarmente attento alle battaglie femministe e alla lotta al razzismo e omofobia.

Per quanto siano spinti da nobili intenti, il movimento woke è portatore del politicamente corretto e della cultura della cancellazione, che ha portato alla censura di eventi storici e alla distruzione di statue perché non più coerenti con i nuovi valori. Lo scontro tra MAGA e Woke, più che indicare il dibattito tra due posizioni differenti, è l’espressione del fenomeno della polarizzazione, particolarmente marcata negli USA, dove non vi è alcun dibattito ma solo scambio di polemiche e a trincerarsi nelle proprie convinzioni, sempre più estreme.

Tutto il contrario di ciò che dovrebbe essere la più grande democrazia del mondo.

 

Ph : immagine realizzata con IA

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